Milano, 29 luglio 2024 – Quasi un milione e mezzo di euro da versare all’Ats di Milano. E il sequestro conservativo del novembre scorso tramutato in pignoramento della pensione Enpam e delle proprietà immobiliari. Dopo la condanna a 8 anni di reclusione, resa definitiva dalla Cassazione ad aprile, ora è arrivata la stangata della Corte dei Conti per Diego Biagio Mario Fuccilo, il medico di base oggi sessantaquattrenne arrestato per due volte tra 2021 e 2022 con l’accusa di aver prescritto illecitamente decine di migliaia di confezioni di OxyContin e Contramal, oppiacei usati in ospedale per lenire i dolori lancinanti dei malati terminali e che stanno prendendo sempre più piede sul mercato nero tra i tossicodipendenti (l’ossicodone mischiato all’alcol ha un effetto più dirompente dell’eroina) o come “anestetico” alla fatica per gli immigrati che svolgono mansioni pesanti.
Funzionava così: il camice bianco con studio in corso XXII Marzo firmava ricette per pazienti (quasi tutti con gravi disabilità) che in realtà non sapevano nulla e che non avevano alcun bisogno di quei medicinali. Ci pensavano poi i “cavallini” dell’organizzazione a passare in farmacia a ritirare i blister prescritti da Fuccilo. Nel primo caso, gli agenti della settima sezione dell’Upg della Questura lo avevano ammanettato (e messo ai domiciliari col braccialetto elettronico) a inizio dicembre 2021, a valle di un’indagine che aveva accertato l’emissione di 9.412 ricette (per un totale di 12.923 confezioni), un danno al sistema sanitario pari a 1,3 milioni di euro e guadagni illegittimi per 100mila euro in un anno.
Nel secondo caso, i carabinieri di Monza avevano notificato al professionista un’ordinanza di custodia cautelare con le medesime accuse nel settembre 2022; la stessa indagine aveva coinvolto altre venti persone, tra cui undici egiziani finiti in manette. Ricevuto il verdetto di secondo grado dalla Corte d’Appello di Milano, nel 2023 la Procura contabile ha avviato il procedimento nei confronti di Fuccilo, chiedendo e ottenendo il sequestro di 1,458 milioni di euro. I suoi difensori hanno affermato che la condotta contestata non avrebbe dovuto essere ritenuta dolosa perché “al momento della commissione del fatto illecito, lo stesso soffriva della patologia di “ubriachezza” e che pertanto fosse venuto meno il suo potere di discernimento”.
Una tesi rispedita al mittente dai giudici, che hanno preso spunto dalla sentenza passata in giudicato: “Con riferimento al tratto di personalità del Fuccilo, caratterizzato da sfiducia e pessimismo, si tratta di aspetto inidoneo a determinare alcun tipo di incapacità cognitiva o volitiva e dunque del tutto irrilevante nella valutazione dell’elemento soggettivo del reato”. Per quanto riguarda la quantificazione del danno, la sezione presieduta da Vito Tenore ha dato il placet sia ai risultati dell’istruttoria svolta dai pm (15.233 ricette per 32.434 confezioni di OxyContin e Contramal, con spesa sostenuta da Ats pari a 1,693.983,53 euro) sia alla scelta di escludere dal calcolo del danno erariale “le prescrizioni effettuate nei confronti di un medesimo soggetto che non raggiungano una soglia minima a livello numerico, individuata in 50 ricette”. Il superamento di quel limite per un unico paziente, il ragionamento dei magistrati, è decisivo per stabilire che quelle ricette sono state sottoscritte non per reali esigenze terapeutiche. Il motivo? Se una sola persona avesse assunto tutte quelle pasticche in un anno, sarebbe morta.