I medici di base: "Sommersi dalla burocrazia del Covid, vogliamo tornare a visitare"

Sono 170 i camici bianchi che hanno firmato la lettera all'Ats di Milano

Medici di base (foto d'archivio)

Medici di base (foto d'archivio)

Milano, 21 gennaio 2022 - C'è chi riesce anche a fare i tamponi ai sintomatici e a chi deve uscire dall'isolamento, tra una pratica amministrativa e l'altra. Ma quello che riescono a fare sempre meno i medici di base è quello per cui hanno studiato: visitare e curare i loro pazienti. Per questo 170 dottori di famiglia di non sindacalizzati hanno scritto una lettera indirizzata al direttore dell'Ats di Milano, Walter Bergamaschi. "Vogliamo tornare a fare i medici clinici, a fare prevenzione, a curare i pazienti! Sono le ragioni per cui, pochi o tanti anni fa, abbiamo scelto la nostra professione".

"In questa quarta ondata di pandemia - si legge - ci siamo trovati a lavorare più di 10 ore al giorno in ambulatorio, davanti a portali quasi sempre mal funzionanti, esasperati da impossibili prenotazioni di tamponi e sfiniti dall'inserimento di migliaia di dati di contagiati e contatti, non ci siamo risparmiati nel rispondere a centinaia di telefonate di pazienti spaventati, disorientati su regole confuse di quarantena ed altrettanto esasperati da green pass disattivati".

I medici lamentano che "l'accentramento sul medico di medicina generale di tutte le pratiche amministrative è sempre più imponente e vincolato da autenticazioni che rendono i nostri compiti non delegabili ai collaboratori. Il sistema informatico  di Regione Lombardia è inadeguato: quante volte dobbiamo rassegnarci a disservizi del Siss, dimostrazione che le potenzialità della nostra rete informatica sono attualmente male utilizzate".

E ancora sottolineano di "essere stati lasciati da soli, non solo in queste ultime settimane. Invece ciò che nella pandemia ci ha spesso permesso di restare aggiornati ed efficienti sono stati i mille contatti tra di noi, le informazioni e i documenti che tempestivamente ci siamo trasmessi nelle chat e via mail, dove le nostre domande trovano risposte immediate che da Ats arrivano immancabilmente con tempi inaccettabili. Ed è altrettanto inaccettabile il fatto che spesso - assai prima che da chi ci dovrebbe informare - veniamo a conoscenza di novità rilevanti dalla stampa o dagli assistiti".

Infine concludono: "Tutto questo è il risultato di un disinteresse di Regione Lombardia e di Ats nei confronti di tutta la Medicina Generale". 

Le altre notizie sul Covid: 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro