Maxi tamponamento. Feriti quattro ghisa uno è gravissimo

Maxi tamponamento poco dopo le 11.30 sul cavalcavia del Ghisallo: coinvolte quattro auto, di cui due della polizia locale. Sei i feriti, di cui quattro ghisa, uno dei quali, di 32 anni, ora si trova in rianimazione all’ospedale San Carlo.

L’incidente ha paralizzato il traffico al chilometro 1 dell’autostrada A8 in direzione Autolaghi e ha avuto ripercussioni lungo tutta la bretella, in direzione Como e Varese. Secondo le prime informazioni, una Peugeot avrebbe urtato un’altra auto che a sua volta avrebbe impattato contro altri veicoli, in particolare un’Audi Q8 che si sarebbe schiantata dopo una carambola contro le auto della polizia locale che erano ferme sulla carreggiata, in ausilio all’Amsa per il servizio di pulizia. Un impatto talmente violento che uno dei mezzi degli agenti si è accertocciato. Immediato l’arrivo dei soccorsi; sei i feriti: due uomini di 29, 32 e 67 anni e tre donne di 45, 46 e 58 anni. I ghisa feriti sono stati accompagnati al San Carlo e all’Humanitas di Rozzano, gli altri due al San Gerardo di Monza e all’Humanitas di Rozzano. A destare preoccupazioni, ma stando a quanto risulta non sarebbe in pericolo di vita, è il ghisa trentaduenne che ha riportato un trauma cranico. La dinamica sarà accertata anche con l’aiuto delle telecamere della zona.

Il traffico è rimasto bloccato per il tempo necessario a ultimare i rilievi e portare via i mezzi coinvolti e non sono mancati i disagi per gli automobilisti: fino all’ora di pranzo il cavalcavia del Ghisallo è rimasto chiuso in uscita da Milano. Rallentamenti anche dovuti alle deviazioni. L’assessore milanese alla Sicurezza Marco Granelli commenta su Facebook: "La mia vicinanza e solidarietà a tutti gli agenti e alle loro famiglie e in particolare a quello che ora è in condizioni gravi. Subire un incidente è sempre un brutto evento, ancor di più se avviene sul lavoro, mentre si è al servizio della città e dei suoi abitanti". A parlare, anche i sindacati. "Mi auguro che il collega in rianimazione si riprenda – commenta Orfeo Mastantuono, segretario provinciale Csa – e colgo l’occasione per ribadire che determinati servizi di ausilio in una strada ad alto scorrimento devono essere svolti con la massima sicurezza degli operatori, non bastano birilli appoggiati a terra. Non solo: contestiamo anche la scelta dell’Amministrazione di equiparare l’infortunio alla malattia".

M.V.

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