
Mauro Rozza in uno scatto tratto dal suo profilo Instagram
Sui social immagini di bella vita fra Stati Uniti, Maldive e costa romagnola – compresa una cena con mamma e papà, presunti complici nel raggiro alla donna disabile della quale avrebbero prosciugato il patrimonio. Nel passato una carriera ai vertici del body building nazionale e un terribile peso, l’omicidio della moglie Maria Casamassima.
Mauro Rozza, 57 anni, è indagato con la madre Antonia Maria Rosa Meanti e il padre Sergio Rozza con l’accusa di aver spolpato i conti di una donna della quale la signora era stata nominata curatrice. I tre avrebbero sottratto in totale 1,3 milioni di euro in dieci anni, dal 2011 al 2021. Soldi serviti anche ad acquistare una Ferrari Spider targata Money, oltre che a concedersi una serie di lussi, così come emergono dalle foto postate da Rozza sul profilo Instagram.
La bella vita
Mauro Rozza, a quanto emerge dal suo lato social, non se la passava affatto male. Spuntano fotografie di una cena in un ristorante di pesce sottomarino – nel senso che si trova proprio sott’acqua – alle Maldive, di un bagno nella vasca idromassaggio di un resort vista mare, sempre alle Maldive, di un tour in elicottero alle Seychelles. E ancora vacanze a Creta, a Bali e a Singapore.
Non solo. Rozza si sarebbe goduto i soldi – parte dei quali, almeno secondo gli accertamenti investigativi, spillati a una donna quasi incapace di intendere e volere – anche in località più “casalinghe”, come dimostra lo scatto di una cena in un ristorante di Riccione per i 60 anni di matrimonio di mamma e papà
Il passato
Rozza ha un passato da stella del body building. Di quei tempi conserva ancora il fisico possente e la qualifica di personal trainer, almeno nel suo profilo Linkedin. Da professionista del culturismo aveva vinto un titolo di campione italiano dei pesi massimi Ifbb. Successivamente si era trasferito negli Stati Uniti con la moglie Maria Casamassima, sposata nel 2008, in rito civile alla Villa Reale di Milano. Aveva aperto una palestra a Miami, in Florida, dove risiedeva per nove mesi all’anno, in un appartamento della King David Towers, insieme alla consorte.
L’omicidio
Tornava in Italia solo per incontrare i genitori, ai quali è evidentemente legato da un rapporto di profondo affetto. E proprio durante uno dei suoi viaggi nel paese di origine, ha lasciato la sua prima – terribile – traccia nel mondo della cronaca nera. Nell’aprile del 2009, infatti, Mauro Rozza accoltellò a morte la moglie Maria, nell’appartamento di via Bolama, in zona Precotto, in una palazzina dove all’epoca risiedevano anche i genitori.
Papà Sergio aveva raccolto la prima confessione di Mauro e lo aveva accompagnato al commissariato di Villa San Giovanni per costituirsi. A quanto pare aveva rivelato i dettagli del delitto agli investigatori senza tradire alcuna emozione. L’anno successivo: assolto per totale incapacità di intendere e volere ma con l’obbligo di rimanere per dieci anni in ospedale psichiatrico giudiziario.
Nella struttura protetta Rozza sarebbe rimasto fino al 2014, tornando poi a fare la spola fra Stati Uniti e Italia, riprendendo con l’attività di personal trainer. E riallacciando i rapporti con i genitori, dei quali sarebbe stato complice nella truffa ai danni della donna disabile.