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Ecco le mascotte delle Olimpiadi invernali 2026: arrivano dalla Calabria

Milano-Cortina: gli ermellini realizzati dagli studenti della scuola di Taverna, nel Catanzarese, superano i fiori ideati dai “padroni di casa" del Sabin di Segrate.

Gli ermellini realizzati dagli studenti di Taverna

Le mascotte per le Olimpiadi invernali del 2026, organizzate sull’asse Milano-Cortina, arrivano dalla Calabria. Si tratta di una coppia di ermellini, realizzati dagli alunni dell’istituto comprensivo di Taverna, nel Catanzarese: hanno vinto il sondaggio in rete, battendo la concorrenza di una coppia di fiori, un bucaneve e una stella alpina, realizzati dai “padroni di casa” dell’istituto comprensivo Sabin di Segrate, nel Milanese.

Il concorso di idee

I due disegni finalisti sono stati selezionati tra i moltissimi elaborati grafici realizzati dagli studenti delle classi del primo ciclo di tutta Italia che hanno partecipato al concorso di idee La scuola per le mascotte di Milano Cortina 2026. L'iniziativa, lanciata dalla fondazione Milano Cortina 2026 e dal ministero dell'Istruzione nel giugno del 2021, ha coinvolto i docenti e gli studenti nella Road To The Games, incoraggiando la partecipazione dei più giovani nel segno dei valori olimpici e paralimpici.

Le cifre della partecipazione

Sono state circa 400 le domande di adesione ed oltre 1.600 le idee progettuali ricevute, 681 le classi partecipanti e 82 gli istituti autori collettivi degli elaborati grafici. Una commissione di esperti ha contribuito poi all'individuazione dei due elaborati finalisti che si sono prestati a un contest lanciato a livello nazionale da Gianni Morandi e Amadeus sul palco del teatro Ariston in occasione del Festival di Sanremo.

Gli inventori degli ermellini

Il soggetto è stato creato da un team di quattordicenni Aurora Munizza, Sara Godino, Tommaso Pascuzzi, Francesco Angotti e Federico Barra, alunni della terza B dell'anno scolastico 2021-2022 e che adesso frequentano le scuole superiori a Catanzaro. A sostenerli è stata la docente Gabriella Rotondaro, con il supporto della dirigente scolastica Maria Rosaria Sganga. L'idea di partenza era che le Olimpiadi e le Paralimpiadi sono per tutti e di tutti e, dunque, ci sarà posto anche per due come loro che non hanno niente da invidiare agli altri sportivi. Un messaggio di apertura e di integrazione.