
Il presidente: mani più libere nella spesa sanitaria .
La giornata milanese del ministro della Salute Orazio Schillaci comincia sul Belvedere di Palazzo Lombardia. Con il presidente della Regione Attilio Fontana che rinnova la richiesta di "eliminare i silos" della spesa sanitaria: "Non chiediamo risorse in più, ma la possibilità di spenderle nel modo che riteniamo più opportuno", ad esempio in "prestazioni aggiuntive che ci consentirebbero di abbattere le liste d’attesa", ha spiegato sottolineando che comunque con Schillaci "abbiamo un ottimo rapporto, lo ringraziamo per il lavoro che sta facendo e per l’ascolto che ci sta dando".
Il ministro, da parte sua, conferma che dell’argomento "abbiamo già parlato più di una volta e credo che appena possibile cercheremo di far sì che giustamente le risorse possano essere spese al meglio e nell’interesse della salute pubblica". E aggiunge che contro le liste d’attesa "serve una battaglia comune tra Governo, Ministero e Regioni". "Stiamo procedento gradualmente; il traguardo non è ancora vicino, ma con un paio di assestamenti che stiamo negoziando con il ministro e il Governo confido che entro la fine dell’anno potremo davvero voltare pagina", rivela l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso. Che ha voluto chiedere l’aiuto dei Nas, già ingaggiati dal ministro Schillaci sullo stesso problema, per intensificare controlli "già previsti dalla legge - ricorda -. I risultati del monitoraggio", non solo dei carabinieri ma anche da parte delle altre strutture "che abbiamo e ogni giorno monitorano e intervengono per ridurre i tempi d’attesa sono positivi, siamo ottimisti".
La mattinata milanese del ministro è proseguita con un tour nella sanità pubblica: inaugurazione del Pronto soccorso infettivologico dell’ospedale Sacco, poi visita alla Casa di comunità Don Orione, in zona via Padova, che fa parte della medesima Asst. Ma Schillaci ha trovato il tempo di aggiungere un’altra tappa e farsi accompagnare dal direttore del Welfare regionale Mario Melazzini e dal dg dell’Ats Metropolitana Walter Bergamaschi (da lui stesso appena ingaggiato per andare a dirigere la Programmazione al ministero) alla Casa della carità di don Virginio Colmegna. Dove gli hanno raccontato il progetto Arcturus, una "struttura di prossimità per la grave marginalità" che la Regione ha sostenuto tra il 2022 e il 2024, e ha impegnato dieci enti del terzo settore per la salute e l’inclusione sociale delle persone più fragili in assoluto. "Ora è il momento di consolidare ed estendere questo modello", ha detto don Colmegna. Gi.Bo.