
La Farmacia Boccaccio nella via omonima, nella zona "chic" di Conciliazione, è una delle pochissime farmacie dove ieri erano disponibili le mascherine "low cost" a 61 centesimi. Ed è un bene non solo per la difesa della salute dei cittadini ma anche per l’immagine di questa storica attività. La titolare Paola Colombo (nella foto è ritratta una sua dipendente) era finita nel tritacarne del web a marzo, dopo che era comparso sulle varie piattaforme lo scontrino di un cliente che aveva acquistato quattro mascherine Ffp3 a 240 euro, 60 euro l’una. Il linciaggio mediatico era stato oltraggioso. Ed era partita pure un’indagine dei Nas e della Guardia di Finanza. Ma a scagionarla ci avevano pensato proprio i militari del nucleo speciale dell’Arma. Una fonte aveva chiarito che i prezzi fossero "congrui in base al prezzo d’acquisto" e che "la situazione non costituiva reato, perché la farmacia applicava il prezzo nell’ambito dei parametri consentiti dalla legge". I rincari insomma erano avvenuti "a monte".
Adesso invece qui sono disponibile le mascherine a soli 61 centesimi: "Siamo una delle poche farmacie che ha dato una risposta sociale al consumatore" sottolinea la farmacista. In via Boccaccio le mascherine non sono arrivate grazie a una fantomatica distribuzione domenicale. La disponibilità dipende da una scelta generosa della farmacista. "Abbiamo deciso di vendere lo stock di mascherine, che avevano pagato a 1 euro e 20 centesimi, a un prezzo sottocosto. La perdita la dovrebbe rimborsare lo stato: ma ci sono talmente tanti fogli da compilare che non so neppure se vale la pena". Dall’altro ha attinto a un acquisto "monstre" di 15mila mascherine prodotte nell’hinterland milanese. La vendita non permette alcun margine: "Le acquistiamo allo stesso prezzo a cui le rivendiamo, 50 cent. La vendita avviene per spirito di puro servizio. Sono mascherine chirurgiche in attesa della certificazione finale" chiarisce la titolare.
A.L.