Coppia dell'acido, i giudici: "Martina potrà vedere suo figlio una volta al giorno". Alexander: "Voglio riconoscere il bambino"

Anche i nonni avranno la possibilità di vedere il nipote in base ai permesse concessi dal Tribunale. I giudici però hanno aperto un procedimento di adottabilità per il minore che temporaneamente è stata affidato a un tutor comunale. La patria podestà di Levato e Boettcher è infatti sospesa

 Alexander Boettcher e Martina Levato condannati per aggressione con acido (Ansa)

Alexander Boettcher e Martina Levato condannati per aggressione con acido (Ansa)

Milano, 18 agosto 2015 - I giudici del Tribunale dei Minori di Milano hanno disposto che Martina Levato, accusata di aver compiuto tre aggressioni con l'acido e già condannata (14 anni di carcere) per quella del 28 dicembre scorso quando a venire sfigurato fu Pietro Barbini, ex "fiamma" della bocconiana ai tempi dei liceo, potrà vedere suo figlio una volta al giorno per un periodo limitato e con un operatore sociosanitario finchè rimarrà ricoverata alla clinica Mangiagalli dove ha partorito la notte di Ferragosto. In seguito al provvedimento del Tribunale per i minori Martina Levato ha già potuto vedere subito il figlio. Dopo il parto la giovane non aveva potuto stare con il piccolo per una decisione presa dalla Procura per i minorenni. Ad ogni modo, da oggi anche i nonni avranno la possibilità di vedere il nipote in base ai permessi concessi dal Tribunale. I genitori di Martina Levato sono «felicissimi» per il provvedimento del tribunale, lo ha spiegato il legale Laura Cossar che ha avuto modo di sentirli.  I giudici però hanno aperto un procedimento di adottabilità per il minore, chiesto dal pm dei minori Annamaria Fiorillo, sul quale, però, dovrà esserci poi una decisione successiva nel merito.

ACHILLE - Secondo la decisione del Tribunale per i minorenni il bimbo sarà provvisoriamente affidato a un tutore comunale. Come previsto dalla pena accessoria in relazione all'aggressione a Barbini, la patria potestà di Levato e Boettcher è infatti momentaneamente "congelata". Una volta dimessi dall'ospedale Martina e suo figlio saranno trasferiti insieme all'interno dell'Icam (Istituto di custodia cautelare per le madri detenute) fino alla conclusione del procedimento di adottabilità aperto proprio oggi.

Nel corso della giornata, in attesa della decisione, il legale della ragazza Stefano De Cesare si era augurato che non venisse preso" un provvedimento drastico come l'adozione. E mamma e figlio fossero mandati insieme all'Icam  (la struttura che accoglie le magli detenute con figli piccoli, ndr)".  Il legale aveva poi precisato che il riconoscimento del piccolo, nato a Ferragosto, è avvenuto senza che Martina lo abbia potuto vedere. "Si e' trattato solo di un atto formale", aveva chiarito l'avvocato. 

I NONNI - «Siamo abbastanza soddisfatti, è un provvedimento equilibrato e motivato». Così l'avvocato Laura Cossar, legale dei genitori di Martina Levato, ha commentato la decisone del tribunale per i minorenni. "Ora metteremo in campo tutte le nostre competenze nell'iter per l'adozione. Per il momento esprimiamo grande soddisfazione", afferma il difensore. Come spiegato dal difensore e anche dall'avvocato Stefano De Cesare, legale di Martina, sulla base di questo provvedimento che non ha stabilito l'affidamento del piccolo ad una comunità fa fede le decisione dei giorni scorsi del tribunale di Milano di trasferimento di Martina e del bimbo dopo il parto all'Icam, l'istituto di custodia per madri detenute con figli. Il relatore della procedura di adozione sara' il giudice Gorra, uno dei componenti del collegio di oggi, un magistrato di grande esperienza.

ALEX: "FATEMI RICONOSCERE MIO FIGLIO" - Nel procedimento di adozione per il momento di sono costituiti solo i nonni materni, in attesa che si perfezionino le procedure di riconoscimento del bimbo da parte di Alexander Boettcher. Solo allora anche la mamma e il padre del broker potranno entrare in gioco per chiedere l'affidamento del piccolo. Il legale di Alexander Boettcher, l'avvocato Alessandra Silvestri, ha scritto intanto una lettera al Garante dei detenuti e al Comune di Milano, indirizzandola al sindaco Giuliano Pisapia, per avere chiarimenti sulle procedure di riconoscimento del figlio partorito da Martina Levato, condannata assieme all'amante a 14 anni per una aggressione con l'acido. Allo stato, infatti, come spiegato dal legale, Alexander non ha ancora potuto riconoscere il bimbo. Stando a quanto chiarito dal legale, un messo comunale avrebbe dovuto andare nel carcere di San Vittore, dove Boettcher è detenuto, per permettergli di formalizzare il riconoscimento del figlio, dopo il via libera avuto dal Tribunale per i minorenni. Il messo, però, come spiegato dal difensore, non è ancora andato anche perché "c'è stato spiegato che essendoci già stato il riconoscimento da parte della madre, che ha indicato Boettcher come padre, il funzionario comunale non è più tenuto ad andare in carcere". Per l'avvocato Silvestri, tuttavia, è fondamentale che Boettcher possa riconoscere al più presto il bimbo "per essere parte nel procedimento, assieme alla nonna paterna, che si è già aperto davanti ai giudici minorili". Da qui la lettera di chiarimenti inviata dal difensore al Garante dei detenuti e al Comune.

 

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