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Marracash e Zaccaro: vite di periferia

"Quando ero piccolo rifiutavo i modelli istituzionali per seguirne altri, che però ugualmente non mi rappresentavano. Diventare grandi vuol dire riconoscere i modelli che ci rispecchiano davvero. Ai ragazzi dico di lottare per non perdere la propria identità". Ed è proprio nell’esperienza della periferia di Marracash, il rapper cresciuto alla Barona, che si rispecchia Daniel Zaccaro, di Quarto Oggiaro, ex rapinatore ed ex detenuto al Beccaria e poi a San Vittore, oggi educatore al centro Kayros di Vimodrone. "Quando ero più giovane gli eroi non erano i poliziotti. Come nella serie tv “La casa di carta“, a nessuno veniva in mente di stare dalla parte della polizia – ricorda Daniel, oggi laureato alla Cattolica –. Facevo le rapine per prendere i soldi, per farmi vedere. Adesso mi accorgo dell’importanza delle istituzioni". Oggi la storia di Daniel è un romanzo firmato da Andrea Franzoso, dal titolo “Ero un bullo. La vera storia di Daniel Zaccaro“, presentato al centro Kayros, ed è un esempio di come i modelli "giusti" possano influenzare positivamente il percorso di vita di alcuni giovani.

Grazie all’incontro con adulti di cui si poteva fidare, la vita di Daniel ha avuto una svolta: don Claudio Burgio del centro Kayros, il brigadiere Stara del carcere Beccaria e la professoressa in pensione Fiorella sono tutte figure che hanno contribuito alla sua crescita. Sulla questione delle periferie si è espresso anche il sindaco Giuseppe Sala: "Non dobbiamo cadere nella polemica sterile sulle periferie, ma cercare di capire in ogni zona di cosa c’è bisogno realmente". Alla presentazione ha partecipato anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha colto l’occasione per parlare della condizione delle carceri: "La mancanza di una privacy, di acqua calda, il caldo eccessivo in estate in alcune carceri sono questioni che richiedono un’attenzione materiale, perché il nostro compito". Chiara Zennaro