Marky Ramone non suona al Baraonda davanti alla bandiera della Palestina

Milano, il Centro sociale di Segrate: “Lui e il suo staff sapevano dove avrebbero dovuto esibirsi”

Marky Ramone, ex batterista dei Ramones

Marky Ramone, ex batterista dei Ramones

Milano, 20 novembre 2023 – Al CSA Baraonda di Segrate, Marky Ramone avrebbe dovuto esibirsi lo scorso 18 novembre. In realtà il concerto, terza di quattro tappe italiane del tour Blitzkrieg, non si è mai tenuto.

Poco prima di salire sul palco l’ex batterista dei Ramones  che recentemente ha anche acquistato casa a Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, ha deciso di non esibirsi vista la presenza di una bandiera palestinese appesa dietro di lui sul palco del Centro sociale autogestito fondato nel 1995 a Segrate, alle porte di Milano.

Il CSA Baraonda, che sostiene il cessate al fuoco e il popolo palestinese nell’attuale conflitto israelo-palestinese, ha diramato un comunicato sui social e pubblicato un video.

Prima di lui, sul palco del CSA Baraonda come da scaletta, si erano esibiti Infiltrados e Lizi And The Kids e non sembravano esserci stati problemi o avvisaglie che avrebbero fatto presagire l’annullamento del concerto. Invece arriva la decisione di Marky Ramone che insieme al suo management erano ben a conoscenza dello spazio e del centro sociale in cui si sarebbero dovuti esibire.

“Una posizione ignava e indifferente a quanto sta accadendo a Gaza – si legge nel comunicato del Baraonda – e tanto più assurda perché espressa proprio al momento di salire sul palco, non un minuto prima. Lui e il suo entourage sapevano da mesi in che luogo si sarebbe svolto il concerto e la sua connotazione politica, avevano avuto modo di vederlo giorni prima della data, Marky stesso era presente nello spazio dal pomeriggio ed era stato avvisato della bandiera, accettandone la presenza”.

Il comunicato del CSA Baraonda continua spiegando le proprie posizioni e la scelta di non scendere a compromessi dicendo all’artista che la bandiera non sarebbe stata rimossa e che se non d’accordo, avrebbe potuto non esibirsi. Il pubblico conscio della situazione e della scelta coerente del centro sociale ha accettato di buon grado la posizione degli organizzatori.

“Come collettivo non potevamo ovviamente accettare una tale arroganza e provocazione. La bandiera lì sarebbe rimasta e la rock star poteva tranquillamente tornarsene da dove era venuta. Il regalo più bello ci è venuto dal pubblico che, alla notizia della nostra decisione di non rimuovere la bandiera e quindi dell’annullamento del concerto, ci ha omaggiati con applausi e apprezzamenti, condividendo in pieno ciò che stavamo facendo.

Grazie a tutte le persone presenti, molte delle quali sono venute da lontano e che nonostante ciò ci hanno sommerso di calore, grazie alle band che si sono esibite e grazie al fan club dei Ramones che, nonostante la delusione, ha capito la situazione e, gestendo gli ingressi, ha rimborsato tutti coloro lo desiderassero. Non abbiamo piegato la testa in luoghi e situazioni ben peggiori, non lo faremo di certo per assecondare le volontà reazionarie di un pavido artista”.