VALERIA GIACOMELLO
Cronaca

Il marito disabile di Rosa Fabbiano: “Mia moglie uccise la madre Lucia Cipriano e ora vuole lasciarmi senza casa”

Mario De Luca, 60 anni, è il marito della donna alla sbarra per l’omicidio. Lei ha chiesto il divorzio, lui ha solo gli assegni sociali: “Qualcuno mi aiuti”

Mario De Luca, marito di Rosa Fabbiano, che nella foto a destra è con la madre Lucia Cipriano
Mario De Luca, marito di Rosa Fabbiano, che nella foto a destra è con la madre Lucia Cipriano

“Sono disperato , senza mezzi di sostentamento sufficienti e senza speranze per il futuro". È lo sfogo di Mario De Luca, marito di Rosa Fabbiano, la donna accusata di avere ucciso un anno fa la madre anziana e malata, dopo avere appreso la richiesta di 28 anni di carcere per la moglie formulata dalla pm al processo. "Nessuno me lo aveva comunicato – spiega –, ho dovuto leggerlo sui giornali".

L’uomo, che ha appena compiuto 60 anni, è invalido totale. Secondo l’accusa, la donna avrebbe ammazzato Lucia Cipriano, che soffriva di demenza senile, nella sua abitazione a Melzo, nel Milanese. Dopo averla strangolata, avrebbe fatto a pezzi il cadavere per nasconderlo nella vasca da bagno coprendone l’odore con dei deodoranti. Una situazione che si è protratta per quasi due mesi, dal 31 marzo 2022 – giorno dell’omicidio – al 26 maggio dello stesso anno, quando il corpo venne ritrovato.

"Non riesco a capacitarmi dell’accaduto", racconta De Luca, dalla sua casa di Mediglia. "I rapporti con mia suocera erano buoni, avevo anche proposto che venisse a vivere in casa con noi. Se avesse accettato forse tutto questo non sarebbe successo. Purtroppo mia moglie non mi ha mai confidato le sue difficoltà. Neppure dopo l’omicidio si è aperta, ha fatto finta di niente per due mesi, dormendo tutte le notti nel letto accanto a me come se nulla fosse successo. Il giorno in cui è stata arrestata mi ha preparato la colazione come tutte le mattine e mi ha baciato sulla bocca in modo passionale, come non capitava da molto tempo. Poi è uscita, credevo per andare al lavoro, ma non è mai tornata".

La coppia, sposata da 23 anni, con due figli adulti ormai lontani da casa, viveva una vita tranquilla. La donna, operaia in una ditta di abbigliamento a Gorgonzola, con il suo stipendio contribuiva in larga parte al ménage familiare, su cui grava un pesante finanziamento stipulato con una banca. Gli unici aiuti ora arrivano dalla parrocchia e dai volontari della Caritas ma non bastano a sopperire alla situazione di profondo disagio.

"Senza lo stipendio di Rosa – conferma l’uomo – con la sola pensione di invalidità e l’accompagnamento non riesco a fare fronte a tutte le spese e a pagarmi l’assistenza di cui avrei bisogno. Non sono autosufficiente, da mesi non riesco neanche a lavarmi e a cambiare le lenzuola. Prima ci pensava mia moglie, ora sono completamente abbandonato a me stesso e rischio anche di perdere la mia casa".

Lo scorso ottobre infatti Rosa Fabbiano ha ottenuto la separazione e l’udienza per il divorzio è programmata per il prossimo giugno. "Lo ha fatto per costringermi a vendere la nostra casa e ottenere la sua parte del ricavato – spiega De Luca - ma è l’ultima cosa che mi rimane di una vita altrimenti distrutta, non posso andarmene altrove. Chiedo a tutti coloro che possono farlo di mettersi una mano sul cuore e aiutarmi, dalla banca che mi conceda una rinegoziazione del mutuo alle autorità giudiziarie che dissequestrino l’automobile per la quale sto ancora pagando le rate, in modo da poterla vendere, e poi aiuti economici, alimentari e sanitari. Non vedo vie d’uscita".

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