Marijuana legale, il virus non spegne il business

Negozi che chiudono ma boom di consegne a domicilio. Per il distributore affari d’oro: +550% di vendite

Una delle coltivazioni di canapa sempre più diffuse anche in Lombardia

Una delle coltivazioni di canapa sempre più diffuse anche in Lombardia

Milano, 3 luglio 2020 - Negozi ancora con le saracinesche abbassate dopo il lockdown, come Mr Nice, aperto il 14 aprile 2018 dal rapper J-Ax, Alessandro Aleotti, con il fratello Grido e Takagi in via Bertini, a pochi passi dalla Chinatown cittadina, che ora risulta "temporaneamente chiuso", il numero di telefono disattivato. Attività spuntate da un giorno all’altro nei quartieri milanesi, negli anni del boom della cannabis legale, messe alla prova dall’emergenza sanitaria e dalla concorrenza sul mercato.

E, altra faccia della medaglia, consegne a domicilio sempre più diffuse e consumi che registrano numeri in crescita. "Il settore si è consolidato e noi siamo in una fase di forte espansione", spiega Massimo Fabbri, direttore marketing di Flower Farm, distributore di prodotti a base di cannabis legale ad alto contenuto di Cbd proprietario del più grande impianto indoor europeo. La società nei primi sei mesi dell’anno ha superato, con circa 3 milioni di euro, il fatturato del 2019 (2,4 milioni di euro). Nei mesi della quarantena le vendite sono volate: +400% ad aprile, +550% a maggio. E ora cerca nuovi finanziamenti su CrowdFundMe, piattaforma per investitori quotata a Piazza Affari. Un obiettivo minimo di 300mila euro e uno massimo di 1.2 milioni per sostenere l’ampliamento dei siti produttivi, della gamma dei prodotti per il segmento cosmetico e sportivo, il lancio delle linee food e petfood, l’apertura di nuovi sedi estere e la creazione di laboratori d’estrazione.

La società conta di chiudere il 2020 con un giro d’affari di 6,9 milioni, realizzando un + 287% sul 2019. "La crescita nel periodo del lockdown può essere spiegata con gli effetti rilassanti e antistress del prodotto – prosegue Fabbri – su persone costrette a stare in casa". Potrebbe aver portato nuovi clienti anche la maggiore difficoltà, per i consumatori di hascisc e marijuana, nel reperire le sostanze sul mercato illegale. E durante la quarantena, come per tutti gli altri prodotti di consumo, sono esplose le consegne a domicilio. JustMary, il "primo delivery di cannabis light a Milano", ha lanciato una massiccia campagna pubblicitaria con cartelloni sulle strade garantendo "consegne in 45 minuti" nel Milanese, grazie a una rete di fattorini. "Di fronte a un mercato solido – conclude Fabbri – servirebbe anche una legge per normarlo, che tutti noi attendiamo da anni".  

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