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Rodano, maltrattamenti in Rsa: cinque persone a processo

Le indagini avviate dopo la denuncia di due operatrici socio-sanitarie

Anziani maltrattati (Archivio)

 

Cinque persone sono state rinviate a giudizio per i maltrattamenti nei confronti di una ventina di ospiti nella casa di cura “Sereni orizzontì“ di Rodano.

Lo ha deciso la gup Chiara Valori, accogliendo la richiesta della pm Francesca Gentilini. Il processo inizierà il prossimo 14 dicembre davanti alla nona sezione penale del Tribunale. Altri due imputati, il rappresentante legale della società e l’amministratrice di fatto, hanno chiesto il rito abbreviato condizionato all’esame di un teste e il procedimento per loro è stato rinviato al prossimo 21 ottobre. Per una delle imputate che hanno scelto il rito ordinario, la giudice ha emesso sentenza di non luogo a procedere per un capo di imputazione.

Le indagini erano scattate nel novembre 2018 dalla denuncia di due operatrici socio-sanitarie della casa di riposo, che avevano segnalato di essere vittime di mobbing da parte dell’infermiera caposala e avevano manifestato sospetti per la morte di 6 ospiti della struttura, anche per la carenza di cure del personale sanitario.

Gli investigatori hanno quindi installato telecamere e intercettazioni ambientali all’interno della residenza. I reati contestati hanno riguardato l’omissione di terapie e cure mediche, tra cui la carenza di idratazione o di alimentazione, per 22 anziani, quasi tutti deceduti all’interno della struttura.

Le telecamere installate nei reparti e le intercettazioni ambientali rilevate all’interno della casa di riposo avevano consentito di accertare gravi responsabilità della direzione del Gruppo “Sereni Orizzonti 1 spa” nell’aver accettato dal luglio 2018, data di apertura della residenza, un numero elevato di pazienti in gravi condizioni di salute che avrebbero richiesto assistenze e cure intensive, malgrado la consapevole inadeguatezza delle risorse e delle capacità professionali del personale assunto, soprattutto negli orari notturni, con la presenza in numerose occasioni di due soli operatori sanitari, in nessun caso erano di guardia medici e solo occasionalmente c’erano infermieri. Durante i sopralluoghi, i carabinieri e il personale di Ats si sarebbero trovati davanti a situazioni talmente critiche da trasferire alcuni anziani in ospedale.