
Polizia
Milano, 28 settembre 2019 - Una storia da «codice rosso», anticipata venerdì da Il Giorno che riguarda una famiglia ricca, insospettabile e altolocata. Lui, 47 anni, è un top manager del settore bancario si chiama Marco Sarcinelli, con un cognome di peso, è il figlio dell’ex vicedirettore della Banca d’Italia Mario Sarcinelli, abita in un appartamento da sogno in zona Brera. Con lui abita la moglie, più giovane, manager nel settore immobiliare di lusso.
Una vita agiatissima, una vita apparentemente da favola, che invece nel privato nasconde violenze fisiche e psicologiche quotidiane. La storia finisce con una denuncia di lei per maltrattamenti, non è la prima, e con l’arresto di lui in flagranza perché non smette di picchiarla, strattonarla e umiliarla nemmeno al momento in cui gli agenti della polizia salgono in casa muniti di telecamera che riprenderà gesti e parole di lui. È una storia triste, di una follia distruttiva chiamata erroneamente amore. Lui, ossessionato dalla gelosia, maniacale nel controllo, sorveglia ogni spostamento della moglie, ogni giorno le guarda il cellulare. Il «casus belli» per l’ennesimo episodio di botte è un sospetto di tradimento. Pare che, scorrendo una serie di messaggi che la moglie ha scambiato con alcuni amici, lui intraveda una possibile relazione extraconiugale.
É così che lui perde la testa, inzialmente cerca una smentita che, se pure ci fosse, lui non ascolterebbe accecato com’è dalla rabbia. Alza le mani su di lei e anche sul portafoglio di lei perché cerca di strappale dalla borsa le carte di credito e i bancomat. Sostiene che sono suoi «e una t.. non li deve più usare». Così, con questo appellativo la chiama lui, ma non solo, spiegano gli investigatori che lui si inserisce nel suo account Instagram e Facebook e posta frasi volgari sotto le foto che ritraggono lei per umiliarla ancora «Sono una t.. chi vuole stare con me?». Messaggi con i quali lui vuole fare intendere che la moglie sta con tutti, ci sono quindi anche gli estremi della diffamazione. Questo modo di inserirsi nei social della donna, per Giovanni Polizzi, il pm della procura che coordina le indagini, è una forma molto grave di violenza, al pari di quella fisica. La donna riesce a chiamare la polizia, sull’uomo ci sono già precedenti segnalazioni a Milano e Roma. Quando le Volanti arrivano a Brera lui apre la porta, è visibilmente ubriaco, e continua a strattonare la moglie e ad offenderla. È questo comportamento che consegnte agli agenti dell’Upg di arrestarlo in flagranza e di portarlo a San Vittore.