Il maestro e gli abusi alla materna, quei 5 minuti di registrazione poi il blitz e l’arresto

Milano, l’intervento del pool specializzato dopo una sequenza "inequivocabile" ripresa delle microcamere piazzate in classe. La carriera dell’insegnante di religione e il caso dei baci alle bimbe in pandemia costato solo una sanzione

Bambini in una scuola materna (foto d'archivio)

Bambini in una scuola materna (foto d'archivio)

La prima idoneità nel 2018. Il primo incarico nella primavera del 2019 in un istituto comprensivo della provincia di Como. Poi gli altri passaggi professionali che lo hanno portato a Milano, dove mercoledì è stato arrestato in flagrante dagli agenti del Nucleo tutela donne e minori della polizia locale con un blitz in una scuola materna comunale della periferia nord. È la storia del trentaquattrenne G.P., che da quattro giorni si trova a San Vittore con la pesantissima accusa di aver abusato di almeno quattro bambini di 4 e 5 anni.

Le prime informazioni sul passato scolastico del presunto pedofilo, laureato in Scienze religiose, risalgono al giugno del 2018, quando un decreto dell’arcivescovo di Bari, sua città natale, ne certifica l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica: il suo nome rimarrà nella graduatoria del capoluogo pugliese almeno fino all’anno scolastico 2019-2020. Nel gennaio del 2019, informa il suo curriculum, G.P. si sposta nel Nord Italia: in quei giorni, supera "con esito positivo" la procedura per l’inserimento nell’elenco degli aspiranti docenti di religione nella Diocesi di Trento; quattro mesi dopo, percorre lo stesso iter nella Diocesi di Milano. E tra la terza settimana di maggio e la prima settimana di giugno ottiene il primo incarico in un istituto comprensivo statale di Cantù. Nel settembre del 2021, lo ritroviamo a Milano, in alcune scuole materne comunali. Verrà spostato da una di queste due mesi dopo.

Il motivo? Alcune segnalazioni che parlavano di comportamenti troppo confidenziali con alcuni bambini. Avrebbe tolto in più occasioni la mascherina anti-Covid per baciarli e accarezzarli. Comportamenti che all’epoca gli sono costati un procedimento disciplinare con sanzione finale pari a 4 ore di retribuzione, ma che non hanno portato a denunce formali da parte di educatori o genitori della scuola e che non gli hanno impedito di continuare a insegnare. E arriviamo alla seconda metà di marzo di quest’anno: una maestra intercetta atteggiamenti sospetti da parte del maestro di religione e ne parla con una delle bambine, che le confida che G.P. le fa le "coccole".

A quel punto, scatta l’alert in Procura: i vigili del pool specializzato piazzano in classe microcamere e microfoni per monitorare minuto per minuto la lezione. Ne bastano meno di cinque per intervenire, dopo aver assistito a una sequenza "inequivocabile": i ghisa entrano in aula e con una scusa fanno uscire il trentaquattrenne per arrestarlo. Ora le indagini si concentreranno proprio sul suo passato, soprattutto per approfondire quel "precedente" del 2021.

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