GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

La M4 e i lavori di sistemazione nel centro di Milano: via San Vittore riapre ad aprile ma scoppia il caso panchine, in Sant’Ambrogio cantieri fino a maggio

I commercianti contro il piano di riqualificazione De Togni-Carducci: non c’è spazio per i dehors. La replica del Comune: “Siamo disponibili a valutare di spostare alcuni arredi per venire incontro agli esercenti”

I treni della Blu corrono nel sottosuolo da ottobre, ma in superficie non tutto è pronto

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Milano, 26 febbraio 2025 – Va schiarendosi l’orizzonte dei lavori di risistemazione superficiale in San Vittore e in Sant’Ambrogio, lavori portati in dote dagli scavi per la Metropolitana 4. Ma per un problema che sembra vicino alla risoluzione, se ne apre un altro: l’arredo urbano previsto dal Comune nella zona rende di fatto impossibile installare dehors e, più in generale, occupare suolo pubblico, da qui la protesta dell’associazione dei commercianti di via San Vittore. L’uno e l’altro elemento sono emersi lunedì pomeriggio nel corso di un incontro tra le assessore comunali Arianna Censi (Mobilità) e Alessia Cappello (Sviluppo economico), la stessa associazione, il comitato dei residenti e WeBuild, lcapofila delle imprese costruttrici. Proprio quest’ultima ha comunicato che l’apertura di via San Vittore è prevista tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, mentre l’apertura di via Carducci e di tutta l’area di Sant’Ambrogio è prevista tra la fine di aprile e i primi di maggio. Per la cronaca si tratta di vie chiuse a causa dei cantieri dal 2016, quindi ormai da 9 anni. 

In dirittura d’arrivo

“La buona notizia – commenta l’assessora Censi – è che siamo in dirittura d’arrivo: ancora un mese e finalmente sarà riaperta via San Vittore. Comprendo i residenti e i commercianti della zona che hanno dovuto sopportare più a lungo i cantieri della Metropolitana 4, anche a causa dei ritrovamenti archeologici che hanno rallentato l’intervento e a causa del contesto urbano che non facilita i lavori impattanti di una metropolitana”. Quanto ai commercianti, il cronoprogramma scandito da WeBuild li convince solo per metà: “Le tempistiche indicate per via San Vittore ci sembrano attendibili – commenta Alessio Fusco, presidente dell’associazione commercianti San Vittore –, mentre per quel che riguarda l’intersezione tra via Carducci 38 e la zona della Pusterla, crediamo si andrà oltre i primi di maggio: sarà tutto finito solo a giugno”. 

Spazi limitati

Il tema che in questo momento preoccupa e accende di più, però, è quello relativo all’arredo della piazza una volta chiusi i cantieri. “Il progetto di risistemazione del Comune prevede la presenza di 14 panchine nel tratto compreso tra via De Togni e via Carducci: 14! Queste panchine, unite alle parigine e ai pali dell’illuminazione, fanno sì che non resti alcuno spazio davanti agli esercizi per installare dehors, che sono invece preziosi se si tiene conto delle attività di somministrazioni presenti in questa area – spiega Fusco –. Abbiamo fatto presente al Comune questo problema ma non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti, non abbiamo avuto garanzie. Ci chiediamo come sia possibile di lasciare senza dehors attività di somministrazione che hanno già subito 9 anni di cantieri altamente impattanti, tant’è che in 7 hanno chiuso. A noi basta che eliminino 5 o 6 panchine”.

Il progetto del 2019

Il Comune, da parte sua, sottolinea che il progetto risale al 2019, quindi al periodo precedente al Covid e alla semplificazione delle procedure per i dehors scattata subito dopo. Sempre da Palazzo Marino si fa presente, poi, che si è già deciso di ricollocare tre panchine in modo da agevolare i commercianti ma quanto alle altre non è immediato immaginarne lo spostamento anche solo per il fatto che si tratta di panchine in pietra, scelte in considerazione della zona. I commercianti minacciano di non firmare il Piano d’Area se le panchine dovessero restare dove previsto. Censi, invece, sottolinea quanto segue: “Pur essendo il progetto di sistemazione della via condiviso e approvato da tempo, abbiamo dato disponibilità a riconsiderare lo spostamento di alcuni elementi di arredo, a patto che ci siano problemi di progettazione o non comportino ulteriori ritardi sull’attuale programma”.