SERENA CURCI
Cronaca

Lucia, Simone e il mondo sul camion: abbiamo lasciato tutto, pure il lavoro per conoscere i Paesi e crescere

La coppia di milanesi in due anni si è liberata degli averi e ha costruito la nuova “casa itinerante“ "Non è stato facile, all’inizio presa solo l’aspettativa. Poi abbiamo capito che i viaggi sono la nostra vita".

Simone Monticelli e Lucia Gambelli che, a bordo del loro camion “Valentino“, hanno abbandonato Milano per conoscere e assaporare la bellezza di culture profondamente distanti da quella europea

Simone Monticelli e Lucia Gambelli che, a bordo del loro camion “Valentino“, hanno abbandonato Milano per conoscere e assaporare la bellezza di culture profondamente distanti da quella europea

Una vita a quattro ruote. È la filosofia di Simone Monticelli e Lucia Gambelli che, a bordo del loro camion “Valentino“, hanno abbandonato Milano per conoscere e assaporare la bellezza di culture profondamente distanti da quella europea. E a furia di macinare chilometri sono riusciti ad allontanarsi dai ritmi frenetici del capoluogo milanese e dall’asfissiante vita d’ufficio che da tempo li attanagliava.

Lucia e Simone - lei toscana d’origine e milanese d’adozione, lui nato all’ombra della Madonnina - hanno sempre amato viaggiare, ma con il passare del tempo hanno realizzato che attendere freneticamente le ferie per potersi concedere qualche gita non era più sufficiente: per la coppia il viaggio non poteva più essere una breve parentesi nella loro quotidianità, ma doveva diventare parte integrante della vita.

"In due anni abbiamo venduto tutti i nostri averi e abbiamo costruito ‘Valentino’, il camion che tuttora è la nostra casa itinerante", racconta divertito Simone. C’è chi definirebbe la loro scelta un salto nel vuoto, chi una follia e chi, invece, desidererebbe avere il coraggio di prendere la stessa decisione, abbandonando il traffico cittadino e le giornate barricati tra le mura del proprio ufficio.

"Sarò sincera: prima di salutare la nostra quotidianità in maniera definitiva abbiamo chiesto un periodo di aspettativa alle nostre aziende: non siamo ricchi di famiglia e provavamo entrambi un po’ di paura, correvamo verso un destino ignoto – ricorda Lucia –. Ma la vita “on the road“ ci ha permesso di capire una cosa: viaggiare è l’unico modo per ritrovare noi stessi". Una decisione, quella di partire alla scoperta del mondo, che ha lasciato spiazzati amici e parenti: "La nostra è stata una scelta inusuale ed è normale che inizialmente non sia stata capita – continua Lucia –. Con il passare del tempo, però, i nostri familiari hanno compreso quanto questa esperienza ci rendesse felici e non hanno potuto fare a meno di supportarci. Ora cerchiamo di colmare la distanza fisica con l’aiuto della tecnologia per essere sempre con loro, seppur virtualmente".

E così tra dubbi, incertezze e tanta voglia di sondare le meraviglie attorno a loro, Simone e Lucia si sono messi in viaggio. Dall’Ecuador alla Bolivia, dal Wyoming al Senegal: un chilometro alla volta il mondo è diventato la loro casa. E ogni sera la coppia valuta e studia l’itinerario per il giorno seguente: dai percorsi da realizzare, alle mete da visitare, fino al luogo in cui posizionare il loro fedele compagno di viaggio Valentino.

"I Paesi si stanno chiudendo sempre di più, siamo sottoposti a maggiori controlli alle frontiere, c’è molta più diffidenza. E questo è un aspetto da considerare nel momento in cui si transita via terra – racconta Simone –. Abbiamo attraversato l’Iraq e il Congo, è fondamentale avere contezza della situazione geopolitica del territorio che si attraversa, altrimenti si è semplicemente incoscienti".

A bordo di Valentino, la coppia ha collezionato ricordi, brevi istanti incisi per sempre nelle loro menti: "Non potrò mai dimenticare quando, in Costa Rica, abbiamo assistito per la prima volta alla nascita delle tartarughe – rievoca estasiato Simone –. Molte specie lottano per la loro sopravvivenza, si aggrappano alla vita con una tenacia indescrivibile: la loro intera esistenza è una corsa a ostacoli e ogni giorno combattono per avere un posto sulla Terra".

Ma a sconvolgere ancor di più la coppia è senz’ombra di dubbio l’incontro - e in alcuni casi scontro - con culture e stili di vita lontani dalla mentalità europea; al momento Simone e Lucia stanno percorrendo in lungo e in largo il Continente africano e per loro ogni giorno è un’occasione per scoprire territori inesplorati, ma soprattutto per apprendere qualcosa in più su loro stessi. "Per noi l’Africa è un grande specchio che ci consente di riflettere su di noi – spiega Simone –. Vivere in prima persona le difficoltà, i contrasti e le contraddizioni che caratterizzano queste aree è un modo per lavorare sui bias che, seppur involontariamente, abbiamo incamerato. L’incontro con chi è diverso da noi ci regala un’occasione unica: la possibilità di mettere in dubbio chi siamo e costruire una versione migliore di noi stessi".

Ed è tra le mura della loro piccola casa itinerante che la coppia riflette sul futuro mentre il mondo cambia rapidamente e loro mutano e crescono altrettanto velocemente: sogni, obiettivi e frustrazioni condensate all’interno di un camioncino di pochi metri quadrati. Parecchi viaggiatori scelgono di partire in solitaria, altri di allontanarsi dalla routine in compagnia degli amici di una vita, ma per Lucia e Simone la formula vincente è una sola: a bordo di Valentino con la persona che si ama. Per loro, infatti, è solamente condividendo, confrontandosi - e in alcuni casi scontrandosi - che si può davvero assaporare tutto ciò che di bello il mondo ha da offrire. "Ogni tappa ci regala un ricordo o un insegnamento che ci cambia – spiega Lucia – Ma è fondamentale accogliere le differenze attorno a noi per trarre il meglio da questi viaggi che, in poco tempo, sono diventati la nostra stessa vita".