Luca Cavallaro, l’autista della Milano bene: “Maleducazione, arroganza e… vomito”

Le mille avventure di Luca Cavallaro, titolare di una società di noleggio di vetture di lusso: "Maggioranza di ragazzi perbene, i genitori ce li affidano. Ma c’è chi ti tratta come fossi alla sua mercè"

Milano – Certe notti, sui sedili della sua berlina, si siedono dei ragazzini arroganti della Milano bene. E anche qualcuno che, dopo aver alzato il gomito, rovina la tappezzeria. Non è mancato un incidente con l’auto di un pusher in fuga in via Tocqueville. Dolenti noti di un mestiere – driver di un’auto di lusso nelle notti del weekend milanese – che però regala anche numerosi colpi di fortuna: un viaggio (silenzioso) con la conturbante Belén, la scoperta che Ibrahimovic non è per niente "Zlatan il burbero", e pure la generosità di un Paperone indiano che ha "scucito" 1.500 euro per 72 ore a suo servizio. "Voleva visitare i migliori showroom del design per arredare una sua tenuta in Mali. La cifra più alta pagata da un cliente", confessa Luca Cavallaro, titolare della società di noleggio con conducente "N.o.t. Ncc Service" con 4 dipendenti e un parco auto Mercedes formato da un van e una berlina Classe E. Cavallaro, 56 anni, laureato in Economia del turismo, nella sua prima vita è stato manager della ristorazione. Fino a quando, 5 anni fa, ha cambiato vita.

Per quale motivo?

"Ero stufo di lavorare per altri. Fu un mio amico già nel settore a dirmi che il mercato era “esploso“. Mi sono licenziato, sei mesi ho studiato per superare l’esame e ottenere l’idoneità. Mi sono fatto le ossa lavorando per una cooperativa. Poi ho chiesto un finanziamento da 100mila euro per acquistare licenza e vettura. Un mese dopo, il Covid. Mi ha salvato la vita Uber: durante il lockdown c’erano clienti che festeggiavano di nascosto nelle case, contavano di non essere fermati da forze dell’ordine col servizio Ncc…".

E oggi chi sono i clienti?

"Se parliamo del weekend ricevo moltissime chiamate dai genitori che ci affidano i figli: attraverso l’App possono seguire in tempo reale il percorso in auto e si sentono tranquilli, controllando le referenze dell’autista. Poi le persone che non trovano un taxi libero. I ragazzi che devono andare in discoteca. Parliamo della “Milano bene“: il servizio con Ncc costa in media 3 euro al chilometro che, per effetto dell’algoritmo, sale a 9 euro quando c’è Salone del Mobile".

Come si comportano i giovani con lei?

"La maggior parte ha ottime maniere, ma ce ne sono di maleducati e strafottenti: ti trattano come se fossi alla loro mercé. Mi chiedono di deviare dall’itinerario concordato - e dalla relativa tariffa - per recuperare loro amici, senza pagare un euro in più. In tre occasioni c’è chi ha vomitato in auto: non auguro a nessuno di pulire l’abitacolo".

Accetta tutte le richieste?

"Non più quelle che provengono dai Navigli e Corso Como, troppo pericoloso. A settembre alle 5 del mattino un mio autista era in sosta in via Tocqueville ad aspettare un cliente che usciva dalla discoteca. Sono arrivati i carabinieri, un pusher per fuggire si è infilato in auto ed è partito, centrando il mio van: portiera distrutta, veicolo fermo, 10mila euro di danno. Non ho ancora visto il risarcimento".

Vip scarrozzati?

"Un giorno mi arriva una richiesta da Uber con l’account Belén. Mi sono detto: “Figurati se è proprio la showgirl…“. Era proprio lei, con parrucchiere e segretaria. Bellissima, ma non ha aperto bocca. A differenza di Ibrahimovic che ho accompagnato in tre occasioni: all’inizio lo temevo un po’. Invece è stato gentilissimo, ha fatto pure l’autografo per mia figlia...".

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