SIMONA BALLATORE
Cronaca

L’odissea dell’istituto Massaua. Festa nella scuola che non c’è: "Noi siamo ancora qui. Le ruspe no"

L’anno si chiude (ancora) nel terreno di via Strozzi, che da anni attende i cantieri per la nuova primaria. Ma le iscrizioni tornano a salire. A settembre una prima elementare in più e si arriva anche da fuori bacino.

La festa dell’anno scorso, sempre per riaccendere i riflettori sulla scuola tanto attesa

La festa dell’anno scorso, sempre per riaccendere i riflettori sulla scuola tanto attesa

Festa di fine anno scolastico nella scuola che non c’è, “second edition“. Si erano dati appuntamento anche l’anno scorso i genitori della primaria Massaua, si ritroveranno questa mattina, nel terreno di via Strozzi per poi raggiungere l’oratorio di don Orione. "Perché in questa via dovrebbe sorgere la nuova scuola – sottolineano – a maggio dell’anno scorso avevamo la speranza che, finalmente, si potesse sbloccare la situazione ma a oggi non è iniziato alcuno scavo, neanche quello della bonifica dell’area". E così tornano qui, per riaccendere i riflettori sul cantiere, del quale non si vede neppure l’ombra di un escavatore per quella bonifica complicata che ha richiesto più varianti in corso d’opera e una nuova conferenza di servizi. I lavori "dovrebbero partire finalmente alla fine dell’anno (solare)", il condizionale e d’obbligo.

"Sono stati anni difficili per i bambini dopo la chiusura della scuola primaria di via Massaua avvenuta nel 2020 e continuano a esserli, data la sistemazione provvisoria di tutti gli studenti all’interno dei due plessi di via Scrosati dove sono già presenti la primaria della Scrosati e le medie della Cardarelli", ricordano le famiglie. "Nonostante ci siano stati sempre nuovi imprevisti e nuove difficoltà, abbiamo continuato a credere che quanto promesso dal 2020 a oggi dai nostri interlocutori istituzionali che negli anni si sono susseguiti si realizzasse davvero, ma come potrete vedere sul posto non è così", ribadiscono, dando appuntamento alle 10.45 anche alla cittadinanza "perché è un impegno civile che riguarda non solo gli attuali alunni della primaria Massaua, ma tutti coloro che potrebbero finalmente vedere risorgere e riqualificarsi un’area importante sia per il Municipio 6 che per il Municipio 7". "Purtroppo in cantiere di via Strozzi sembra un disco rotto – commenta il dirigente scolastico, Manfredo Tortoreto –: per ogni passo avanti che viene fatto, i tempi e la burocrazia ributtano indietro l’orologio. Anche ora, che è stata approvata la variante, si prospettano sei mesi d’attesa, è estenuante".

Tra le mani il preside ha un cronoprogramma: "Consegna lavori nel 2026". "Se tutto va bene andrà al 2028, da sei anni colleziono mail con date – ribadisce Tortoreto –. Capisco che le famiglie siano scoraggiate: da dieci anni aspettano la scuola, da prima che arrivassi qui io". E l’aspetta pure il quartiere. "Il progetto , intendiamoci, è bellissimo: ci saranno anche un auditorium e una palestra, sancirà un ritorno alla partecipazione. Sono i tempi a preoccupare". In questo quadro d’attesa c’è però un segnale incoraggiante: se un anno fa le iscrizioni alla Massaua erano in calo e si era creata solo una classe prima, a settembre saranno due. "E le iscrizioni sono andate molto bene su tutto l’istituto", conferma il preside. Il motivo? "Il passaparola, docenti bravi e il metodo Pizzigoni, che funziona e attira utenti anche da fuori bacino e dal centro, arginando il fenomeno del white flight".