Lo sviluppo delle ferrovie. Forlanini Fs verso il rilancio: "Raddoppio Milano-Mortara. La Regione si farà sentire"

Studio di Rfi per collegare a Genova e Bologna lo scalo oggi limitato al passante. L’assessora regionale Terzi contro lo stop al piano di potenziamento della linea. Avviato il confronto per nuovi binari in città "ma i tempi saranno lunghi". .

Lo sviluppo delle ferrovie. Forlanini Fs verso il rilancio: "Raddoppio Milano-Mortara. La Regione si farà sentire"

Lo sviluppo delle ferrovie. Forlanini Fs verso il rilancio: "Raddoppio Milano-Mortara. La Regione si farà sentire"

Rete ferroviaria italiana (Rfi) guarda ad est. Per l’esattezza, a Milano est. E la stazione Forlanini, oggi dedicata prevalentemente ai treni e alle linee del passante ferroviario, sembra destinata a diventare il centro di una nuova connettività su ferro tra Milano, Genova e Bologna con una ricaduta tutt’altro che secondaria sull’accessibilità dell’aeroporto di Linate. Un progetto allo studio che fa il paio col potenziamento del nodo di Segrate e che potrebbe concretizzarsi già tra il 2026 e il 2027. Occorrerà più tempo, invece, per il progetto del secondo passante di Milano. Quanto alle urgenze di oggi, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Maria Terzi, fa sapere che la Regione farà pressione perché si trovino le risorse necessarie al raddoppio della Milano-Mortara, linea tra le peggio performanti del trasporto regionale. Queste, in estrema sintesi, le novità emerse ieri dal convegno “Tutti a bordo“ organizzato dal Pd lombardo al Pirellone.

Per aprire la stazione di Forlanini Fs al traffico nazionale non serve posare nuovi binari ma costruire nuovi marciapiedi che separino i binari esistenti e consentano, ovviamente, la salita e la discesa dei passeggeri. Questo è il progetto attualmente allo studio di Rfi, come ha fatto sapere ieri Michele Rabino, responsabile dello Sviluppo delle Infrastrutture di Rfi. Questo semplice adeguamento consentirà, però, di far approdare alla stazione Forlanini "i treni che provengono da Genova e da Bologna, aumentando, così, anche l’accessibilità dell’aeroporto di Linate". Lo snodo di Forlanini Fs, a quel punto, unirebbe, dal micro al macro, la linea 4 della metropolitana, il passante ferroviario, rotte nazionali e traffico merci (in una certa misura presente già oggi). Sullo stesso quadrante della città insiste, come anticipato, il progetto “Segrate Porta Est“, declinato in due interventi: il prolungamento della Metropolitana 4 oltre i confini milanesi con due nuove fermate in territorio segratese e la costruzione di una nuova stazione ferroviaria, sempre in quel di Segrate, a pochi passi dall’attuale posteggio degli autobus. Quanto all’iter, il Comune di Milano ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica del prolungamento della M4. Se tutto dovesse andare a dama, ad est si concretizzerebbe un potenziamento significativo del trasporto pubblico.

Decisamente più vago e incerto il percorso che dovrà portare ad un’infrastruttura ferroviaria che supporti l’attuale passante ferroviario: "Non è detto che si tratterà di un secondo passante – ha fatto sapere ieri Claudia Terzi –: sappiamo che c’è bisogno di potenziare la rete milanese ma la soluzione potrebbe anche essere differente. Abbiamo aperto un’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con Rete ferroviaria italiana con un approccio laico: approfondiamo i bisogni e poi definiremo la soluzione migliore. In questo caso i tempi non saranno brevi".

Urgente, invece, fluidificare la circolazione dei treni regionali lungo la linea Milano-Mortara ma il progetto di raddoppio della linea (oggi quasi interamente su binario unico) è seriamente a rischio per la revoca dei fondi – 120 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – in origine destinati all’intervento. "Senza finanziamenti il progetto non può essere realizzato" ha sentenziato, a domanda, Rabino a margine del convegno. Terzi però non ci sta: "Che Regione possa coprire i maggiori costi del progetto è scenario fantasioso, garantisco invece che Regione si spenderà perché il raddoppio della Milano-Mortara sia inserito nel contratto di programma di Rfi e siano rese disponibili le somme a disposizione per il progetto. L’idea non è abbandonare progetti strategici come quelli, ma di andare a recuperare risorse anche riprogrammando i progetti con tempi diversi. Quindi una riorganizzazione, come si fa spesso e volentieri nei bilanci pubblici". Critico Simone Negri, consigliere regionale del Pd: "Sugli investimenti infrastrutturali si giocherà la sfida della competitività nel prossimo futuro. Dobbiamo potenziare tutti gli assi che ci collegano al Nord Europa. Per la fluidità delle merci e per migliorare la vita dei cittadini. Emblematica la questione della Milano-Mortara. Il raddoppio del tratto tra Albairate e Abbiategrasso rischia di rimanere sulla carta per l’elevato incremento dei costi, quasi il 233%. Forse su quella direttrice e altrove bisognerebbe pensare a una nuova stagione di investimenti, lanciando progetti di raddoppio selettivo". Al centro del convegno anche le criticità del traffico merci: secondo Luigi Legnani, presidente di Fercargo, e Renato Mazzoncini, ex amministratore delegato del Gruppo Fs ed oggi docente di “Infrastrutture e servizi per la Mobilità“ al Politecnico di Milano, sarà pressoché impossibile centrare l’obiettivo di movimentare su ferro il 30% delle merci.

Eccessivo, infatti, il divario tra la rete stradale e quella ferroviaria, senza contare la severità dei vincoli da rispettare ogni volta che si tratta di posare nuovi binari e ampliare la rete. Infine, il tema della logistica, al centro di un progetto di legge di Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd. Da qui la posizione espressa dai Dem in una lunga nota: "Solo potenziando il nesso tra logistica e sistema ferroviario la Lombardia potrà competere con le regioni più avanzate d’Europa. Solo con una massiccia iniezione di denaro sull’infrastruttura ferroviaria potrebbe avvicinarsi il raggiungimento del target previsto nel Green Deal europeo e nel pacchetto Fit for 55: raddoppiare il traffico ferroviario merci in Europa entro il 2030 e triplicarlo entro il 2050. L’obiettivo è duplice: contribuire allo sviluppo economico e contrastare l’inquinamento". "Il trasporto pubblico ha bisogno di recuperare efficienza e affidabilità – conclude il consigliere Dem, Gigi Ponti –. Vogliamo elaborare una proposta di sviluppo razionale condivisa, sia con chi fa pianificazione istituzionale che con le aziende che gestiscono il servizio in grado di rispondere alle aspettative di chi vive in Lombardia".

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