
Parenti e amici sono nel cortile interno del pronto soccorso dell’Humanitas: vogliono entrare tutti per piangere Mahmoud Mohamed, il ventenne...
Parenti e amici sono nel cortile interno del pronto soccorso dell’Humanitas: vogliono entrare tutti per piangere Mahmoud Mohamed, il ventenne libico deceduto all’alba di ieri dopo uno schianto in moto in via Cassano d’Adda. È ormai mattina a Rozzano, quando gli agenti del Reparto mobile e i carabinieri del Battaglione blindano l’accesso per evitare che la tensione salga oltre il livello di guardia. Le donne urlano disperate, ma la situazione resta sotto controllo; gli addetti alla vigilanza garantiscono l’ingresso ai pazienti dell’ospedale.
Nella piccola folla in lacrime, c’è anche la sorella di "Momo", che poco prima delle 10 si avvicina alla macchina parcheggiata vicino a una rotonda. Negli stessi secondi, tutti gli altri familiari si accodano per trasferirsi in massa all’istituto di medicina legale di piazzale Gorini: lì viene trasportato il corpo del ventenne libico per essere sottoposto all’autopsia disposta dalla pm di turno Giorgia Villa. Anche in zona Città Studi viene predisposto un dispositivo di controllo delle forze dell’ordine, con una squadra del Reparto mobile e i poliziotti del commissariato Villa San Giovanni. Per fortuna, non si registrano momenti di tensione.
N.P.