ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Lo stadio del Milan a San Donato. Il tribunale rigetta il ricorso del Wwf

La richiesta: verificare se l’area sia “un bosco” da tutelare. La giudice: ipotesi di danneggiamento prematura

Gli ambientalisti e l'area transennata a San Donato dove dovrebbe sorgere lo stadio

Gli ambientalisti e l'area transennata a San Donato dove dovrebbe sorgere lo stadio

Milano, 21 ottobre 2024 – Rigettato il ricorso del Wwf contro lo stadio del Milan. Mentre prosegue, da parte del Comune di San Donato e degli enti superiori, l’iter burocratico per esaminare il progetto dei rossoneri, il Tribunale civile di Milano ha respinto il ricorso degli ambientalisti contro Sportlifecity-Milan e il Comune di San Donato,col quale si chiedeva di verificare, attraverso un accertamento preventivo, se l’area San Francesco sia tecnicamente “un bosco”, con tutte le tutele del caso di fronte all’eventuale costruzione di un’arena da 70mila posti.

Il giudice 

In sostanza, secondo la giudice Serena Nicotra, il progetto dello stadio è ancora in uno stato embrionale e l’ipotesi di un danneggiamento della zona attraverso la costruzione di uno stadio è prematura.

“È pacifico che non è stato emesso alcun provvedimento autorizzativo o di approvazione del progetto presentato dalla società e che, nell’ambito del procedimento amministrativo preordinato all’approvazione, è stato appena avviato il procedimento di Valutazione ambientale Strategica, diretto a verificare l’impatto ambientale dell’opera - argomenta Nicotra -. In questo quadro, la mera presentazione di un progetto d’intervento da parte dell’interessato, e l’apertura del procedimento amministrativo diretto alla sua valutazione, rende al momento meramente ipotetica ed eventuale la prospettata alterazione dello stato del bene”.

All’attacco

Ma gli ambientalisti non ci stanno e rimarcano come l’area racchiuda una grande biodiversità con uccelli acquatici, volpi e ricci. Le prime preoccupazioni degli ambientalisti erano emerse a giugno, dopo che notizie di stampa avevano annunciato l’imminente avvio di una bonifica del sito. “Non si può certo parlare di un via libera ai lavori sulla base della decisione della giudice - commenta l’avvocata Veronica Dini, che assiste il Wwf -. Anzi, a questo punto, al primo apparire di una ruspa bisognerà intervenire".

La lettera

Dopo la sentenza, l’avvocato ha inviato una lettera agli enti interessati, tra i quali il Comune di San Donato, Regione Lombardia e Sportlifecity-Milan. "La questione ambientale di merito è ancora aperta - osserva -. La giudice afferma che il vaglio giudiziario richiesto non è stato ritenuto urgente, essendo stata acclarata dai diretti interessati l’assenza di interventi volti a danneggiare o abbattere alberi presenti nell’area limitrofa alla Cascina San Francesco. Se la situazione dovesse mutare, l’azione giudiziaria verrà riattivata".

Dini chiede ai destinatari della comunicazione di verificare se effettivamente quella zona sia un “bosco” e li diffida, finché non si chiarisca questo nodo, a comprometterne la "consistenza e la salubrità".