L’Istituto dei Ciechi perde ancora Sì dei giudici al tracciato della M4

Respinto il ricorso della Fondazione contro la Variante Tricolore: il metrò passerà sotto il cortile di via Vivaio

Migration

di Nicola Palma

Il tracciato della M4 è salvo. I treni della metropolitana blu passeranno nel sottosuolo di via Vivaio, attraversando una galleria che per 387 metri quadrati si svilupperà sotto il giardino dell’Istituto dei Ciechi. Il via libera definitivo è arrivato ieri dal Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso presentato dalla Fondazione e confermato così la sentenza emessa otto mesi fa dal Tar della Lombardia. Il contenzioso legale è partito nel 2018, quando la onlus, presieduta da Rodolfo Masto e rappresentata in aula dagli avvocati Guido Bardelli, Alessandra Bazzani e Ada Lucia De Cesaris, ha impugnato tutti gli atti che negli anni scorsi hanno portato all’approvazione della cosiddetta "Variante Tricolore" e a un parziale spostamento del tracciato delle gallerie (con diametro aumentato e a profondità maggiore rispetto al progetto originario).

In primo grado, i giudici di via Corridoni hanno respinto in toto le richieste dei legali dell’Istituto dei Ciechi, ritenendo corretto l’operato degli enti coinvolti nella realizzazione della quinta linea del metrò (Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili, Presidenza del Consiglio dei ministri, Comune, Regione e società Spv Linea M4 spa). Il verdetto è stato contestato dagli sconfitti, che ne hanno chiesto l’annullamento in appello riproponendo le stesse perplessità contestate in prima battuta: dalla sottovalutazione delle ripercussioni vibro-acustiche al presunto conflitto tra i lavori del metrò e i cantieri per l’ampliamento della Rsa "Casa Famiglia", fino alla scelta di non considerare percorsi alternativi e meno invasivi per la Fondazione. Il collegio presieduto da Vincenzo Lopilato ha esaminato le questioni una per una. Per quanto riguarda l’aspetto legato ai rumori del metrò, "le immissioni vibro-acustiche sul compendio immobiliare dell’Istituto dei Ciechi sono state ampiamente studiate sia in vista del progetto definitivo sia in sede di progetto esecutivo, in esito all’approvazione della Variante".

In particolare, "in sede di progettazione definitiva è stato predisposto l’elenco dei “ricettori” sensibili (circa 800, censiti con altrettante schede), che, successivamente confermato in sede di progettazione esecutiva, è stato aggiornato in considerazione dello spostamento del tracciato determinato in sede di Variante e in relazione a una serie di parametri predefiniti". L’area della Fondazione è finita nella categoria con il più elevato vincolo di tutela: quella, per intenderci, in cui sono state inserite pure la Basilica di Sant’Ambrogio e la Chiesa di San Babila. In base a questa classificazione, è stato stabilito che l’impatto vibrazionale sulla Rsa non dovesse superare il "vincolo vibrazionale" pari a 71 decibel; e i calcoli sull’edificio hanno evidenziato un valore "lineare" di 54,4 decibil e uno "ponderato" di 45,4, cioè "ampiamente al di sotto del limite previsto per i ricettori particolarmente sensibili". Conclusione: per il Consiglio di Stato, lo stabile di via Vivaio ha "ricevuto il maggior standard di tutela possibile", con introduzione di una "serie di interventi di mitigazione e di accorgimenti progettuali".

E l’ipotesi del cambio di percorso per limitare gli effetti sull’Istituto? La società M4, si legge nelle motivazioni, "ha ribadito che qualsiasi altro tracciato alternativo avrebbe finito per interessare porzioni maggiori del compendio immobiliare, sottopassando gli edifici". Ultima nota per il paventato "danno da ritardo" legato ai cantieri della Rsa: "È rimasto del tutto indimostrato – hanno sottolineato i giudici – che gli interventi assentiti dal Comune di Milano nel 2010 non siano stati realizzati non già per autonoma scelta imprenditoriale della Fondazione, quanto per le presunte, dirette interferenze derivanti dalla programmata realizzazione dell’infrastruttura in esame". Conclusione: il tracciato della M4 non cambierà.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro