
Dall’incidente in moto alla corsa per vincere le Paralimpiadi del ciclismo La storia di rinascita di Eleonora Mele inizia nel 2014 quando rimane coinvolta in un incidente in moto, investita da un’auto, con una caviglia e la gamba rovinate
Dall’incidente in moto alla corsa per vincere le Paralimpiadi del ciclismo. La storia della 44enne Eleonora Mele, tesserata con il sodalizio corsichese Team De Rosa Santini, è un racconto di rinascita e di lotta.
"Nel 2014 sono rimasta coinvolta in un incidente in moto - ricorda -, investita da un’auto. La caviglia e la gamba erano messe male, ci sono stati giorni in cui ho pensato che non sarei mai tornata a camminare. La riabilitazione è stata lunga e faticosa e mi è comunque rimasto un importante deficit motorio. Nel mio percorso riabilitativo ho usato la bicicletta e mi sono appassionata a questo sport".
Al mondo del paraciclismo si è avvicinata grazie all’incoraggiamento del compagno Alessandro. Dopo la consueta visita di valutazione della commissione medica, che misura il deficit motorio degli atleti con disabilità e li colloca nella categoria specifica prevista dai regolamenti sportivi, Eleonora ha iniziato subito a mettersi in pista, gareggiando in competizioni importanti. Nel 2018 ha vinto la prima sfida, con il titolo di campionessa italiana nella sua categoria. Ora, con la maglia della Nazionale italiana, vola a Parigi, per partecipare alle Paralimpiadi (dal 28 agosto).
"Lo sport mi ha aiutato tanto a superare i momenti di difficoltà dopo l’infortunio - racconta Mele -. Ho lavorato e ritrovato fiducia nei miei movimenti. Nelle prime gare mi sentivo insicura ma ho continuato a lottare. Ero in continua ricerca di consigli e insegnamenti, per migliorare. La mia sfida personale era più grande delle mie paure". Negli anni il paraciclismo è cresciuto molto, con atlete "davvero preparate, bravissime - sottolinea la sportiva -. nella mia esperienza è stato fondamentale il supporto di Obiettivo 3, il progetto di Alex Zanardi e Daniela Manni, così come l’impegno di Pierpaolo Addesi, attuale commissario tecnico della Nazionale". Eleonora è andata avanti, in questi anni, partecipando a tante gare e mondiali, ottenendo medaglie importanti nonostante le cadute e gli infortuni che hanno compromesso gli allenamenti lo scorso anno.
"Ora sono pronta a dare il meglio - conclude -, nella competizione più importante. Parteciperò alla prova a cronometro e a quella su strada, vedrò se prendere parte anche alla gara in pista. Voglio dare il massimo, ci metterò l’anima, consapevole del livello altissimo delle atlete. Vorrei che la mia storia sia un esempio per far comprendere che per lo sport la disabilità non è un ostacolo, anzi, uno strumento per migliorare la nostra vita".