
di Massimiliano Mingoia
Paolo Limonta, assessore comunale all’Edilizia scolastica, maestro elementare, ancor prima della ricandidatura del sindaco Beppe Sala di lei si diceva che sta lavorando per aggregare una lista di sinistra nel centrosinistra. È così?
"La sinistra a Milano c’è sempre stata e c’è, soprattutto in questi mesi di pandemia. In tanti stanno lavorando nelle scuole e nei quartieri contro le disuguaglianza sociali e la povertà. La sinistra non rinasce ogni cinque anni perché c’è la campagna elettorale ma ora si deve spendere per un ripensamento profondo della città".
Con quali interlocutori?
"I miei interlocutori naturali sono quelli con cui ho sempre lavorato: le forze organizzate della sinistra, da Articolo 1 a Sinistra Italiana, ma anche tutte le associazioni, i comitati e i cittadini che sono importanti punti di riferimento per le persone".
Qual è l’obiettivo finale? Una lista elettorale di sinistra quanto più ampia possibile? Ci potrebbero essere differenze rispetto alle Comunali 2016?
"Il percorso avviato nel 2016 va in questa direzione: una lista molto inclusiva che tenga al suo interno il “popolo’’ della sinistra. Il lavoro che stiamo facendo ha l’obiettivo di arrivare all’inizio della campagna elettorale con la costituzione di una lista molto larga, che rappresenti un percorso che possa continuare dopo le Comunali".
Nel 2021 sosterrete un Sala-bis. Cosa si aspetta?
"Sala è un candidato rappresentativo del cambiamento che ci deve essere in questa città. Siamo contenti della sua decisione di ricandidarsi. Un scelta molto sofferta ma anche partecipata. Ha fatto un passo avanti quando ha capito di poter mettere a disposizione di Milano per i prossimi cinque anni tutto il cuore e la passione che servono".
Sala si ripromette di essere in discontinuità con se stesso e di puntare a una nuova fase per Milano. È d’accordo?
"Condivido l’idea del sindaco e apprezzo il suo sforzo. Sala è l’uomo di Expo e della Milano scintillante, ma è in grado di rimettersi costantemente in discussione. Anche a sinistra dobbiamo ragionare così".
A sinistra, però, Rifondazione comunista, Basilio Rizzo e parte dei Verdi preannunciano che non sosterranno Sala. Il dialogo con loro resta aperto?
"Ho molti amici e compagni nelle forze politiche da lei citate, che penso presenteranno un loro candidato sindaco. È una scelta che rispetto ma che non condivido, perché penso che in questa fase sia di fondamentale importanza per la sinistra mettersi completamente in gioco per governare la città e non innalzare pur legittime bandiere, che rischiano di rimanere isolate e non portare cambiamenti nella vita delle persone. Dunque piena disponibilità al dialogo, ma nella chiarezza della scelta di campo di una coalizione di centrosinistra. Milano non può rischiare di essere governata da un centrodestra che non ha a cuore il futuro della città".
Parlando di trasformazione, su quale tema dovrebbe spingere la sinistra nel 2021?
"Bisogna mettere ancor più al centro la scuola. La pandemia ha dimostrato che è un tema fondamentale".
Ma il maestro Limonta che voto darebbe all’assessore Limonta?
"Io sono contrario ai voti alle elementari. Sono per i giudizi. Mi darei “discreto’’. Ma sono molto contento del lavoro che sto facendo per le scuole".