SIMONA BALLATORE
Cronaca

Liceo Volta occupato: "Governo liberticida"

È la quinta mobilitazione degli studenti nelle scuole di Milano, dopo il Leonardo "Nessun problema interno, nel mirino il Decreto Sicurezza, carceri e Cpr".

Lo striscione appeso dai liceali del Volta che ieri mattina hanno bloccato le lezioni

Lo striscione appeso dai liceali del Volta che ieri mattina hanno bloccato le lezioni

"Volta occupato", lo rimarrà fino a domani. Il blitz alle porte del liceo scientifico di via Benedetto Marcello è scattato ieri mattina, al suono della campanella. Assemblea, votazione e trattative tra il collettivo, la Digos e la preside, Patrizia Cocchi. Col Volta - e dopo il Leonardo Da Vinci - salgono a cinque le scuole occupate quest’anno, Questa volta però al centro delle proteste non ci sono problemi interni alla scuola o l’edilizia carente. "Non vuole essere una lamentela per com’è gestita, non ce l’abbiamo né con la dirigente, né con professori e personale – premettono dal collettivo –. Il tema è tutto politico ed estero". Nel mirino degli studenti è finito il Decreto Sicurezza. Nei mesi scorsi c’era già stata una cogestione, "ma questa volta è diverso – sottolinea Mattia, il portavoce –. Abbiamo organizzato gruppi per discutere di attualità oltre a iniziative creative e di orientamento scolastico".

Lezioni sospese per tutta la giornata di ieri, dopo la trattativa si è raggiunto l’accordo: gli occupanti possono restare nel cortile e in una palestra - i portoni sono chiusi - e oggi non sarà bloccato l’ingresso ai docenti. Chi vorrà potrà fare lezione, per gli altri il programma è alternativo. Ieri notte a presidiare la scuola sono rimasti una sessantina di ragazzi insieme alla preside.

"Il Disegno di Legge Sicurezza n.1660, che è entrato in vigore come Decreto Sicurezza, per sottrarsi alla discussione parlamentare, è il simbolo di un progetto politico che mina alle fondamenta la libertà di dissenso, l’agibilità democratica e i diritti civili nel nostro Paese – si legge nelle rivendicazioni –. Non si tratta solo di una norma, ma di un vero e proprio strumento di repressione, pensato e scritto per colpire chi dissente, chi manifesta, chi non si allinea. Si colpiscono le lotte sociali, si militarizzano i territori, si imbavaglia la protesta: siamo di fronte a un governo liberticida, che usa la paura come arma e la legge come manganello". Sotto la lente anche il sovraffollamento delle carceri. "E cogliamo questa occasione, per richiamare l’attenzione sulla totale assenza di umanità nei Cpr, Centri di Permanenza per i Rimpatri), dove le persone vengono trattenute senza alcuna colpa, se non quella di venire da un altro paese".