
Lo striscione appeso dai liceali del Volta che ieri mattina hanno bloccato le lezioni
"Volta occupato", lo rimarrà fino a domani. Il blitz alle porte del liceo scientifico di via Benedetto Marcello è scattato ieri mattina, al suono della campanella. Assemblea, votazione e trattative tra il collettivo, la Digos e la preside, Patrizia Cocchi. Col Volta - e dopo il Leonardo Da Vinci - salgono a cinque le scuole occupate quest’anno, Questa volta però al centro delle proteste non ci sono problemi interni alla scuola o l’edilizia carente. "Non vuole essere una lamentela per com’è gestita, non ce l’abbiamo né con la dirigente, né con professori e personale – premettono dal collettivo –. Il tema è tutto politico ed estero". Nel mirino degli studenti è finito il Decreto Sicurezza. Nei mesi scorsi c’era già stata una cogestione, "ma questa volta è diverso – sottolinea Mattia, il portavoce –. Abbiamo organizzato gruppi per discutere di attualità oltre a iniziative creative e di orientamento scolastico".
Lezioni sospese per tutta la giornata di ieri, dopo la trattativa si è raggiunto l’accordo: gli occupanti possono restare nel cortile e in una palestra - i portoni sono chiusi - e oggi non sarà bloccato l’ingresso ai docenti. Chi vorrà potrà fare lezione, per gli altri il programma è alternativo. Ieri notte a presidiare la scuola sono rimasti una sessantina di ragazzi insieme alla preside.
"Il Disegno di Legge Sicurezza n.1660, che è entrato in vigore come Decreto Sicurezza, per sottrarsi alla discussione parlamentare, è il simbolo di un progetto politico che mina alle fondamenta la libertà di dissenso, l’agibilità democratica e i diritti civili nel nostro Paese – si legge nelle rivendicazioni –. Non si tratta solo di una norma, ma di un vero e proprio strumento di repressione, pensato e scritto per colpire chi dissente, chi manifesta, chi non si allinea. Si colpiscono le lotte sociali, si militarizzano i territori, si imbavaglia la protesta: siamo di fronte a un governo liberticida, che usa la paura come arma e la legge come manganello". Sotto la lente anche il sovraffollamento delle carceri. "E cogliamo questa occasione, per richiamare l’attenzione sulla totale assenza di umanità nei Cpr, Centri di Permanenza per i Rimpatri), dove le persone vengono trattenute senza alcuna colpa, se non quella di venire da un altro paese".