S.B.
Cronaca

Occupato il liceo scientifico Bottoni: lezioni sospese per due giorni. La polizia identifica gli studenti

Picchetto e votazione degli studenti dell’istituto di via Mac Mahon

Il picchetto degli studenti del Bottoni

Il picchetto degli studenti del Bottoni

Milano, 28 febbraio 2024 – Continua l’ondata di occupazioni nei licei milanesi. Questa mattina è stata la volta dello scientifico Piero Bottoni, in via Mac Mahon, occupato stamani dagli studenti dopo il picchetto del collettivo e la votazione ad alzata di mano, con 3 rappresentanti dell’istituto che si sono dissociati. Le porte d’ingresso della scuola sono state sbarrate al termine dell’assemblea e gli studenti hanno comunicato la sospensione delle lezioni per due giorni.

Nel corso della mattinata sul posto è giunta la Polizia di Stato che ha identificato gli studenti, anche se al momento non si ha notizia di tensioni.

Questo il comunicato diffuso dagli studenti dell’istituto di via Mac Mahon dopo l’occupazione:

"Siamo le studentesse e gli studenti del liceo scientifico Piero Bottoni di Milano, e stiamo occupando la nostra scuola per protestare contro questo sistema scolastico e proporre un modello innovativo e differente, del tutto autogestito da noi studenti. La decisione non è stata presa in opposizione alla presidenza, bensì, ha lo scopo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni un importante malessere condiviso dalla componente studentesca” si legge  nel comunicato.  

Poi le motivazioni dell’occupazione: "Di seguito, esponiamo le motivazioni che ci hanno indotto ad adottare tale scelta. Pretendiamo una riforma radicale dell’attuale modello di didattica: l’insegnamento frontale e nozionistico è alienante per noi studenti. Ci sentiamo oppressi e vincolati da un sistema capitalistico e utilitaristico, che ci porta a diventare lavoratori, non cittadini.

La repressione che stiamo vivendo è inoltre rappresentata dalle nuove riforme attuate dal governo, come l’ultima sulle valutazioni, posta dal ministro Valditara. Tale riforma punta ad eliminare il valore educativo e la formazione del senso critico nell’istituzione scolastica, penalizzando, quindi, coloro che già non vivono con serenità la vita scolastica".

“Vogliamo una scuola più aperta, che inviti alla riflessione, al dibattito e al confronto tra la componente studentesca e il corpo docenti. Uno spazio educante che abbia lo scopo di formare gli studenti ad essere delle persone, non soltanto nel mondo del lavoro, ma nella vita. Sentiamo, dunque, il bisogno di entrare a far parte delle scelte didattiche, in quanto stanchi di essere esclusi da qualunque tipo di decisione che riguardi il nostro futuro scolastico”.

“Sentiamo la forte necessità di un supporto psicologico garantito all’interno della scuola, dedicato a ciascuna delle sue componenti. L’attuale servizio risulta insufficiente, o talvolta totalmente assente, data la numerosa richiesta da parte dei singoli istituti. Da moltissimo tempo, insistiamo sull’importanza del benessere psicologico nei luoghi d’istruzione: vogliamo un sistema scolastico che tuteli tutte le sue componenti. Crediamo sia necessaria, pertanto, la presenza di un professionista sempre disponibile, che supporti ragazze, ragazzi e tutte le soggettività all’interno della scuola, per qualsiasi loro richiesta".

“Ogni giorno vediamo aumentare il numero di vittime di violenza di genere, causata dalla società di stampo patriarcale in cui viviamo. Crediamo che la scuola possa e debba avere un ruolo importante rispetto a tale questione, e troviamo aberrante il fatto che al momento non sia così. Per questo rivendichiamo l’introduzione in ogni scuola di percorsi strutturati e obbligatori di educazione sessuale non eterocis-normata, al consenso, al piacere e all’affettività, in modo da formare una generazione di persone consapevoli e decostruite; inoltre, troviamo necessaria l’istituzione di tutte quelle misure volte a tutelare il benessere ogni soggettività, come i codici anti-molestie".

"Attualmente il futuro della scuola italiana è messo in secondo piano: ogni anno la percentuale del PIL investito nell’istruzione diminuisce e i fondi per le scuole diventano sempre più esigui, portando, in tal modo, grandi problemi alle infrastrutture scolastiche. Nella nostra scuola, dopo le numerose devastazioni di stampo naturale avvenute nel luglio del 2023, sono sorti numerosi buchi nei soffitti e nella struttura esterna, che si sono aggiunti a quelli già presenti all’interno di quest’ultima; ne sono risultati ambienti scolastici allagati, tra cui la palestra spesso inagibile. A tutto ciò, si aggiunge la mancanza di materiale didattico a disposizione delle classi, ad esempio la mancanza, o in generale l’inadeguatezza delle LIM”.

"Tali problematiche sono state più volte segnalate alle istituzioni di competenza, ma spesso non sono state minimamente prese in considerazione oppure risolte, ma in maniera precaria. Condanniamo l’attuale governo che, al posto di chiedere un immediato cessate il fuoco, tenta di sopprimere la libertà di espressione, attuando azioni di forza contro studentesse e studenti che provano a denunciare le atrocità compiute verso il popolo palestinese dal governo israeliano, definendo tali manifestazioni antisemite””

"Condanniamo la Rai, che effettua un programma di censura per ordine del governo italiano e dell’ambasciatore israeliano, con l’unico scopo di sottolineare una visione filoisraeliana, reprimendo chiunque condanni la politica di Netanyahu. Noi, come studenti e cittadini, ripudiamo la guerra e la violenza: troviamo inaccettabile che il governo Meloni, piuttosto che finanziare istruzione e sanità, sostenga militarmente ed economicamente lo stato sionista, dando la possibilità all’esercito israeliano di proseguire il genocidio e lo sterminio di un intero popolo”.

"Occupiamo la nostra scuola in risposta a tutte le problematiche sopra riportate e, nel corso queste giornate, avremo modo di confrontarci su questi temi, formulando delle soluzioni concrete per costruire un futuro migliore”.

"Invitiamo, pertanto, tutti gli studenti e le studentesse che occuperanno la scuola a mantenere un atteggiamento rispettoso e responsabile all’interno della struttura, poiché ci ospiterà per i giorni a seguire. Infine, invitiamo tutte le scuole di Milano a mobilitarsi insieme a noi, poiché cambiando la scuola possiamo cambiare il sistema”.