Licei Volta e Tito Livio gelati dal nuovo rinvio

I presidi erano pronti a riaprire già da oggi le aule ai loro studenti poi Prefettura e Ufficio Scolastico hanno optato per lunedì

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di Federico Dedori

"Una decisione prevedibile che sa tanto di ennesimo rinvio, ma che non ferma quanto abbiamo portato alla luce". Ha commentato così, Stefania Cecchetti, fondatrice del comitato "A scuola", il comunicato giunto dopo il confronto avvenuto nella mattinata di ieri tra il presidente della Regione, Attilio Fontana, il prefetto Renato Saccone, e la neo vicepresidente e assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti.Un confronto che ha posticipato a lunedì il rientro in aula. Quel giorno, però, la Lombardia, salvo colpi di scena, potrebbe tornare in zona rossa.

"Questa eventualità non mette in secondo piano la nostra vittoria – ha sottolineato Cecchetti –. Ora è chiaro a tutti che il problema non è la scuola, ma quello che la circonda. Bisogna implementare i mezzi di trasporto, tanto è già stato fatto nelle scorse settimane e tanto altro si deve fare. Anche in zona rossa la scuola dovrebbe essere considerata servizio essenziale". Dopo la notizia dell’accoglimento da parte del Tar del ricorso presentato dai comitati dei genitori contro la decisione della Regione di prolungare per tutte le scuole secondarie fino al 25 gennaio la didattica a distanza al 100%, alcuni presidi erano già pronti a riaprire le aule agli studenti già da oggi. Tra questi, Domenico Squillace del liceo scientifico Volta: "Se non fosse arrivata alcuna comunicazione o se non fosse giunta nessuna informazione in merito al rinvio a lunedì della riapertura, io avrei aperto la scuola nel rispetto dell’ultimo Dpcm – ha sottolineato Squillace -. Francamente ai miei occhi sembra che stiano soltanto spostando la questione. Lunedì se saremo in zona rossa sicuramente non potremo riaprire".

Il dirigente scolastico del Tito Livio Giorgio Galanti invece, aveva preparato due circolari da mandare alle famiglie: "Una nel caso di riapertura da oggi, l’altra in caso di rinvio – ha raccontato -. Non ho potuto fare altro che mandare la seconda perché chi doveva decidere ha scelto di procrastinare. Speriamo che con il nuovo Dpcm del Governo i laboratori rimangano in presenza soprattutto per il nostro coreutico". Sul rientro in classe, anche solo per un’ora a svolgere le lezioni a distanza connessi dai banchi della scuola, hanno sperato anche gli studenti del liceo artistico Boccioni. "Avevamo già organizzato di ritrovarci all’esterno della scuola per continuare le lezioni davanti al liceo, dopo la decisione del Tar abbiamo chiesto alla preside di farci entrare ma non è stato possibile per motivi di sicurezza – spiega il rappresentate degli studenti, Ludovico Tozzo -. Però ha scelto di aprire i portoni della scuola dimostrando il suo sostegno alla nostra protesta silenziosa". A spiegarne il motivo è stata la stessa preside, Maura Avagliano: "I ragazzi sono splendidi, spero di poterli riaccogliere a scuola presto". Una speranza condivisa anche da molti genitori.

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