
Davide Settembre (foto) ha vinto il premio di letteratura Alda Merini. Avvocato nella vita, ha sempre avuto la passione per la scrittura e il suo racconto “Cinquantadue rose di polvere” ha conquistato il prestigioso riconoscimento nella categoria “racconti inediti”. L’opera è ispirata all’esplosione nella fabbrica di munizioni “Sutter&Thévenot”, avvenuta a Bollate nel 1918: nello scoppio morirono 52 giovani operaie e sette operai. "È una storia che mi ha affascinato, intrigato e questo è il frutto di un lavoro fatto con tanta passione. Avevo promesso ai miei concittadini che avrei dedicato un racconto a un evento che sconvolse la nostra comunità. Ho mantenuto la promessa", spiega Settembre. L’ispirazione è nata dalle celebrazioni per il centesimo anniversario della strage. Ora, con la vittoria del premio, Davide Settembre avrà modo di pubblicare un libro a cui sta già lavorando, mentre per il futuro sta già pensando a una raccolta dei suoi racconti. L’esplosione di Bollate è stata raccontata anche da Ernest Hemingway: allora giovane volontario della Croce Rossa, prestò immediato soccorso ai feriti della fabbrica. Le donne giovanissime che persero la vita provenivano da più parti dell’Italia. Hemingway ha raccontato la tragedia anni dopo nell’antologia “I quarantanove racconti”.
Unica testimonianza di un luogo non più esistente e di un episodio a lungo dimenticato, è la documentazione fotografica commissionata nel 1917 dalla “Sutter&Thévenot” al famoso fotografo milanese Luca Comerio. Immagini che documentano gli ambienti della fabbrica e la vita degli operai. L’avvocato-scrittore bollatese spera ci sia presto la possibilità di festeggiare il prestigioso premio. Nella scorsa edizione, Davide Settembre si classificò al secondo posto. Ora la meritata vittoria e la grande soddisfazione personale.
Davide Falco