
Marina Boer, Mamme antifasciste
"Un giorno triste. Ma speriamo che non sia la fine". Marina Boer cerca di sorridere, nonostante tutto. È la presidente dell’associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo creata ufficialmente davanti a un notaio dopo lo sgombero del 1989 ma nata prima, come realtà autonoma, dopo la morte di Fausto e Iaio nel 1978.
Quale sarà il futuro del Leoncavallo?
"Noi speriamo non sia la fine. Continueremo a cercare alternative. Certo, trovo che il modo di concludere questa fase, ora, così, sia brutto e doloroso. Questo edificio ha rappresentato il contenitore essenziale per lanciare le nostre idee. L’abbiamo fatto in luoghi diversi negli anni e la modalità con cui noi abbiamo portato avanti questo modo di fare politica non è mai cambiato e non cambierà neanche adesso, noi non abbiamo mai pensato al Leoncavallo come a una privatizzazione di uno spazio in cui mettere le nostre attività di interesse personale ma come a un luogo che permettesse un’elaborazione collettiva delle idee da riproporre poi alla città per riceverne un ritorno che potesse confortarci nella giustezza della nostra visione del mondo. Su questo aspetto noi continueremo con molte più difficoltà ovviamente, perché andare avanti senza più questo luogo fisico complicherà molto la nostra vita".
Cosa rappresenta per lei lo sfratto di oggi?
"Dà l’immagine di una mancata volontà, quella di avere un dialogo. Questo muro che si è creato è un indice delle scelte politiche. Ciò che fa rabbia è che questo è un sintomo di cosa sia diventata Milano, che una volta era piena di cultura e di attività per tutti. Ora sta bene ai milanesi questo deserto di grattacieli?".
Voi rappresentate un’alternativa?
"Dimostriamo che si può non pensare solo alla speculazione. Andremo avanti secondo il nostro modo di procedere, elaborando idee e proponendole alla città, adattandole a seconda dei riscontri. Continueremo a parlare alla città".
Vuole ricordare qualcuna delle attività proposte?
"Dall’italiano per stranieri all’accoglienza di persone, ma anche cucina di alta qualità a basso prezzo, avendo rapporti diretti con le cascine. Un lavoro che ha un valore".
Ci sono novità per la nuova sede?
"No. Non sappiamo ancora nulla".
Marianna Vazzana