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Leonardo Tano, la grande paura: il figlio di Rocco Siffredi operato d'urgenza al cuore

Il 25enne sui social: “Ho rischiato l’arresto cardiaco per una pericardite recidivante. La cosa più difficile sarà stare lontano dallo sport”

Leonardo Tano, 25 anni, in uno scatto sui social

Leonardo Tano, 25 anni, in uno scatto sui social

Milano, 19 aprile 2025 – Il ricovero urgenza, il rischio di arresto cardiaco, l’operazione salva vita. Leonardo Tano, 25 anni, secondogenito della star del porno Rocco Siffredi e dell’ex attrice hard Rozsa Tassi (in arte Rosa Caracciolo), racconta sui social il calvario della ultime settimane. 

"Visto che tanti di voi sono amici e persone care nel mondo dello sport – esordisce il giovane sui social – ci tenevo ad aggiornarvi su quello che è successo”. 

La pausa dallo sport

Leonardo, atleta ostacolista, nel dicembre scorso decide di prendersi una pausa dall’agonismo: “Lo sport era diventato sempre più faticoso a livello psicologico e sentivo di aver perso i miei punti di riferimento”. Messa l’atletica da parte c’è tutto il tempo per dedicarsi agli studi, un master al Politecnico di Milano, l’amore, la moda, e l’altra grande passione: le moto. 

Cos’è la pericardite recidivante

Ma la vita volte ti cambia i piani. Il 25enne scopre di soffrire di un disturbo chiamato pericardite recidivante. “Una condizione che mi accompagna da anni ma che siamo riusciti a diagnosticare solo di recente”, dice.  Si tratta di un’infiammazione alla membrana che avvolge il cuore, che si ripresenta nel corso del tempo dopo l’iniziale remissione. La malattia si rivela più grave del previsto. “La scorsa settimana ho avuto una recidiva importante e improvvisa” con “alto rischio di arresto cardiaco”. 

“Ho rischiato l’arresto cardiaco”

Leonardo viene ricoverato d’urgenza al Sacco di Milano, resta in rianimazione finché non viene operato. Dopo l’intervento il peggio sembra alle spalle: Leonardo sorride nella foto scattata allo specchio che lo ritrae in ospedale, con gli elettrodi ancora attaccati al petto. "Ora mi aspetta una lunga terapia e, forse la parte più difficile per me, un periodo di stop completo dallo sport”. 

Il 25enne ringrazia “con tutto il cuore l’ospedale, la dottoressa che mi segue, il cardiochirurgo, e tutte le persone che mi sono state accanto, in particolare la mia famiglia”. Un dedica speciale al “mio angiolino che non mi ha lasciato mai solo”.