ANDREA GIANNI
Cronaca

Bonus, asili nido e il ritorno delle colonie: al welfare ci pensano le aziende. "Così riempiamo il vuoto"

Crescono gli accordi tra imprese e sindacati per combattere il calo delle nascite, ma anche per convincere i dipendenti a restare: “Un vantaggio anche per le aziende”

L’emergenza natalità  Bonus, asili aziendali  e il ritorno delle colonie  "Così riempiamo il vuoto"

L’emergenza natalità Bonus, asili aziendali e il ritorno delle colonie "Così riempiamo il vuoto"

Milano – Dai contributi economici per i genitori ai nidi aziendali, fino al ritorno delle colonie che sembravano ormai superate, retaggio delle grandi industrie del passato. Il vuoto di aiuti per le famiglie viene riempito da imprese e sindacati, attraverso accordi per il supporto alla genitorialità che hanno anche l’obiettivo, in un periodo di fluidità nel mondo del lavoro e di "grandi dimissioni", di tenere stretti i dipendenti.

Iniziative in un mondo del lavoro con condizioni ancora critiche soprattutto per le donne con figli. Un’intesa pilota in questo campo è quella siglata da Siemens con i sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, che interviene in un quadro di "natalità al minimo storico" dovuta anche alle "quotidiane difficoltà legate alla gestione dei tempi di vita e di lavoro" avviando una sperimentazione di 24 mesi. Così l’azienda, che dal 2011 ha introdotto lo smart working, erogherà un bonus di 1.000 euro ai neogenitori e a "coloro che hanno bisogno di assistere figli con disabilità e in età scolare".  Lo stesso importo verrà erogato anche ai dipendenti che assistono genitori non autosufficienti. Nasce un servizio di assistenza psicologica, legale e fiscale e, in questo quadro, sono previste anche convenzioni con strutture sanitarie, asili nido e colonie estive.

"Sono forme di tutele alla famiglia che nel nostro settore sono innovative – spiega Marco Giglio, segretario generale della Fim-Cisl Milano – e che ritengo giusto regolare tramite accordi sindacali. In questo caso le tutele vengono estese anche a chi ha genitori non autosufficienti, andando ad aiutare quindi diverse generazioni". Floriano Masoero, Ceo di Siemens, delinea l’obiettivo di un "migliore equilibrio tra la nostra dimensione professionale e quella privata".

Anche altre ditte si sono mosse, negli ultimi mesi, con iniziative di welfare per i genitori. L’azienda tech milanese Bending Spoons ha messo sul tavolo fino a 10mila euro di rimborso a ogni collaboratore per le spese legate a baby sitter e scuole per i figli, oltre a permessi flessibili e illimitati in occasione della nascita (o dell’adozione) di un bambino. Rimborsi fino a 10mila euro anche per trattamenti medici finalizzati al concepimento.

San Marco Group, azienda specializzata nel settore delle pitture e delle vernici per l’edilizia, ha istituito un sostegno finanziario di 6mila euro per aiutare i genitori nei primi due anni di vita del bambino. Altri imprese hanno aperto nidi aziendali, o hanno inaugurato sistemi creativi di welfare al centro anche di un riconoscimento istituito dalla Regione Lombardia.

Un accordo siglato ieri fra Epam-Confcommercio e i sindacati milanesi Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs interviene invece sul caro-affitti, mettendo sul tavolo un contributo di 3 milioni di euro per il sostegno ai canoni di locazione, destinato ai lavoratori del settore. "Non vogliamo una Milano a più velocità – spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – l’erogazione di questo contributo è a tutto vantaggio anche delle imprese, in difficoltà nel reperire i profili professionali".

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