MILLA PRANDELLI
Cronaca

Legge sull’omicidio nautico. In nome di Greta e Umberto

Mercoledì il provvedimento che introduce il nuovo reato arriva alla Camera. La norma ricorderà i due fidanzati uccisi da un motoscafo sul lago di Garda.

Legge sull’omicidio nautico. In nome di Greta e Umberto

Legge sull’omicidio nautico. In nome di Greta e Umberto

L’omicidio nautico sarà legge, finalmente. E sarà equiparato a quello stradale. Chi ucciderà sui laghi e in mare pagherà le stesse conseguenze di chi si rende responsabile della morte di persone sulle strade, specie se in stato di ebbrezza, come accaduto sul Garda a Greta Nedrotti e Umberto Garzarella il 19 giugno 2021 o a Sara Mercedes Lindl sul Sebino pochi giorni fa. Dopo l’approvazione in Senato a febbraio, la questione sarà discussa alla Camera, che deciderà il 20 settembre. La legge potrebbe portare il nome degli amici gardesani, uccisi da due manager tedeschi ubriachi alla guida di un motoscafo Riva lanciato ad alta velocità nelle acque del golfo di Salò. L’unica colpa dei due bresciani è stata quella di essere su un piccolo gozzo, intenti a osservare il passaggio della sfilata delle auto della Mille Miglia.

Greta finì in acqua viva e annegò, mentre Umberto venne straziato dall’impatto. Era il 19 giugno del 2021. Ai tempi apparve subito evidente il vuoto normativo: se su strada la legge prevede pene certe, sui laghi questo non accade. Il provvedimento prevede un inasprimento delle pene per chi, alla guida di un’imbarcazione, provoca la morte o lesioni gravi ad altre persone, con le aggravanti di guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti.

Per arrivare alla legge, gli amici di Greta e Umberto hanno lanciato una petizione sulla piattaforma change.org: più di centomila persone l’hanno sottoscritta. Oltre alle famiglie di Greta e Umberto, che dal canto loro hanno iniziato a raccogliere denaro per donare un sottomarino a comando remoto (Rov) ai volontari del Garda, sono state le istituzioni bresciane ad affiancare i promotori, mettendosi in prima linea perché la normativa si adegui e per chiedere controlli h24 sui laghi bresciani da parte delle forze dell’ordine. Di giorno, specie d’estate, le acque sono presidiate da motovedette e volontari, ma difficilmente accade la notte, se non in occasione di eventi. Il via libera definitivo alla nuova norma dovrebbe dunque arrivare prima del 20 ottobre, quando si aprirà il processo di secondo grado a Patrick Kassen, il manager tedesco alla guida del motoscafo Riva, e a Christian Teismann, proprietario del natante, condannati in primo grado rispettivamente a 4 anni e 6 mesi e 2 anni e 11 mesi.