REDAZIONE MILANO

L’eccellenza rovinata dalle attese: "Il 56% dei lombardi boccia la sanità"

Sondaggio Youdem per il Pd: secondo il 57% degli intervistati il primo problema è l’accesso a visite ed esami. I più arrabbiati sono donne e 50-64enni, il Governo va peggio della Regione. I dem: Fontana ci ascolti.

Alla domanda "che giudizio darebbe sulla sanità lombarda?" più di metà ha risposto col pollice verso, e il motivo nella stragrandissima maggioranza dei casi sono le liste d’attesa. Brandelli di quotidiana ricerca di esami che col servizio sanitario nazionale vanno all’anno venturo (se va bene) "e col privato invece domani!", depositati sui post-it in Fondazione Feltrinelli dove il Pd lombardo ha chiuso ieri la due giorni "La salute è un diritto", seconda edizione.

Presentando un sondaggio commissionato a Youtrend: un campione stratificato di 1.508 lombardi, intervistati con tecnica mista fra il 3 e il 10 marzo sullo stato della sanità lombarda, ha assegnato al 56% un giudizio "negativo" che è "molto negativo per il 18%". Quasi uno su cinque, mentre il corrispettivo "molto positivo" incassa appena il 4%, e il giudizio delle donne, statisticamente più attente alla propria salute e più investite di quella della famiglia, è peggiore di quello degli uomini (il 58% boccia contro il 53%).

Sempre per un 56% degli intervistati l’"eccellenza" di formigoniana denominazione negli ultimi vent’anni è peggiorata (per il 15% "molto"); per un altro 20% è rimasta uguale. Solo tra i più giovani, i 18-34 enni, la china discendente non arriva alla maggioranza (si ferma al 44%; un altro 12%, comprensibilmente, "non sa"), mentre è tra i 50-64 enni che si tocca il record di chi ha visto un declino (64%). Alla domanda su quale sia "il problema più urgente" le liste d’attesa incassano il 57%; un altro 27% le cita tra le principali magagne, per un complessivo 84% che straccia la seconda classificata "carenza di medici" (ritenuta più urgente dal 15% e problematica dal 39%). Seguono la "poca disponibilità di medici di base" (più urgente per il 6%, rilevante per il 28%) e il "peso eccessivo della sanità privata" (6% e 20%), mentre sono giudicati residuali i "ticket troppo costosi" (4% e 13%), le "modalità di prenotazione troppo complesse" (2% e 11%), la "mancanza di macchinari e strutture moderne" (2% e 8%) e "ospedali e presidi troppo lontani" (2% e 7%).

Delle liste d’attesa, i lombadi incolpano la Regione al 57% mentre della mancanza di medici la maggioranza (58%) ritiene responsabile il Governo di Roma, che esce peggio di quello lombardo anche dal giudizio complessivo sulla gestione della sanità negli ultimi due anni: negativo per il 69% del campione (sette su dieci); la Regione è bocciata dal 60%, i Comuni (che sulla sanità hanno responsabilità più limitate) dal 40% (il 30% promuove, il 30 "non sa").

"La storia che la sanità lombarda sia la migliore d’Italia è finita - tira le somme il capogruppo dem al Pirellone Pierfrancesco Majorino –, lo dicono i dati del ministero e anche i lombardi: bocciano Fontana e la sua giunta di destra che li abbandona a se stessi, al ricatto: “Vuoi farti curare? Paga”". "Fontana ci deve ascoltare - chiosa Carlo Borghetti, capodelegazione dem in Commissione terza –. O si ricostruisce la sanità dalla fondamenta, o andrà ancora peggio".

Giulia Bonezzi