ANNA GIORGI
Cronaca

Caso La Russa, l’amica della vittima: “Quella sera non era alterata”. Procura al lavoro per aggirare l’immunità sulla sim

La ragazza sentita dagli investigatori ha raccontato quello che è successo in discoteca. Per accedere al telefono di Leonardo gli inquirenti sperano in una consegna volontaria da parte del presidente del Senato

La Russa Junior

La Russa Junior

Milano, 14 luglio 2023 - Proseguono anche oggi le audizioni dei ragazzi testimoni della serata in discoteca finita a casa La Russa con la presunta violenza sessuale nei confronti della 22enne.

In merito al sequestro del cellulare di Leonardo Apache, il procuratore capo di Milano Marcello Viola ha spiegato che la sim del telefono in uso dal ragazzo in realtà non è intestata direttamente al padre, Ignazio La Russa, ma allo studio legale di cui il presidente del Senato è socio. In Procura si sta quindi lavorando per capire se sia possibile accedere alla sim aggirando l’immunità di cui gode la seconda carica dello Stato. Il magistrato ha sottolineato che non esiste giurisprudenza in merito e quindi si stanno valutando tutte le strade possibili. La speranza è che La Russa conceda di sua iniziativa l’accesso alla sim. 

Le parole di Ignazio La Russa

Intanto, proprio Ignazio La Russa, intercettato in un bar vicino al Tribunale di Milano, poco distante dal suo studio, ha commentato così ai giornalisti: “Mi dovete dare atto che in questa vicenda non ho più detto una parola. Sono sereno”. Il riferimento è alle esternazioni dei primi giorni, quando la difesa d’ufficio del figlio aveva fatto scoppiare una fortissima polemica.

La testimone

Sul fronte delle indagini, tra le testimonianze raccolte dagli investigatori oggi c’è quella di un’amica della presunta vittima. La ragazza ha ricostruito quello che accadde nella discoteca Apophis la sera tra il 18 e il 19 maggio scorso. Secondo la testimone, la 22enne che poi ha denunciato la violenza sessuale, quella sera “Non una persona particolarmente alterata".

Protesta femminista 

Il movimento femminista "Non una di meno” di Milano ha rivendicato i manifesti contro Leonardo Apache e Ignazio La Russa affissi nei pressi dei locali notturni di corso Como e accanto allo studio legale, in corso di Porta Vittoria, del presidente del Senato. L'azione è stata compiuta la scorsa notte. Lo stesso poster - con la scritta "el violador eres tu" e i volti di padre e figlio coperti da due strisce di testo "i loro soldi al sistema centri antiviolenza patriarcale" e "sorella, noi ti crediamo" - e' comparso anche all'Apophis club di via Merlo, la discoteca del centro di Milano dove Leonardo Apache La Russa avrebbe incontrato la ragazza da cui è accusato di violenza sessuale e su cui sta indagando la Procura di Milano. Il collettivo ha convocato un presidio e un flash mob per questa sera alle 18.30 in piazza 25 aprile.