
di Manuela Marziani
Ha il sapore di quanto avveniva in una bottega d’artisti del Rinascimento quanto sta succedendo secoli dopo in via Riviera a Pavia. Diverse allieve che sotto la guida del loro maestro, capace di tirar fuori dalle loro mani un talento, creano opere artistiche. È Luigi Mauri, insegnante di materie plastiche del liceo artistico Volta, ad aver visto in dodici ragazze che frequentano la 3ªCL e in un caso il 4° anno, delle artiste. Senza avere esperienza, infatti, le giovanissime stanno realizzando delle statue per il Piccolo chiostro cimentandosi per la prima volta in quella che potrebbe essere definita una vera e propria impresa. Perché l’impegno è notevole e le studentesse vi si stanno dedicando al di fuori dal loro orario scolastico, di sabato senza preoccuparsi se il treno che avrebbero dovuto prendere per tornare a casa, è ormai passato.
Il progetto, partito a febbraio come alternanza scuola lavoro, originariamente avrebbe dovuto portare alla realizzazione di una statua raffigurante San Benedetto da donare al complesso monastico di San Salvatore e in particolare al Piccolo Chiostro che la scuola ha adottato. Ma i lavori che le ragazze (Alice Cassi, Elena Minniti, Irene Calabretta, Emma Caravaggi, Chiara Vitolo, Giulia Lodigiani, Alice Intermite, Francesca Mugni, Ana Maria Julan, Aranay Colmi, Desireé Rizzo, Vittoria Pirro) stanno realizzando sono piaciuti a tal punto che il parroco don Franco Tassone non è riuscito a scegliere: si faranno tutti, 4 statue, 2 bassorilievi e 2 medaglie. "Sulla base di alcune foto di San Benedetto - hanno raccontato le ragazze - abbiamo preparato dei bozzetti dai quali abbiamo realizzato in creta i positivi delle statue".
Così grandi però non avrebbero potuto andare in forno e si sarebbero rovinati. Dal positivo allora viene ricavato un negativo in gesso che sarà successivamente assemblato. "Abbiamo usato i materiali che avevamo - ha spiegato il professor Mauri che arriva da Treviglio -, ma hanno fatto tutto le ragazze. Io ho mostrato come si fa la barba o un occhio e loro sono andate avanti". Molte le difficoltà che le ragazze hanno dovuto affrontare interrompendo costantemente il lavoro: per evitare che la creta di spacchi, al termine di ogni sabato le studentesse devono bagnare le statue e avvolgerle nei sacchi di plastica. Ma molto probabilmente almeno una statua sarà pronta per domenica 21, data in cui ricorreranno i 120 anni dall’apertura della basilica e saranno presentati i lavori di restauro e risanamento conservativo, le altre successivamente.
"Le ragazze sono tenaci - ha sottolineato Luigi Mauri -. Per il progetto dovrebbero lavorare 90 ore in due anni, invece andranno ben oltre. Si stanno impegnando molto e lo fanno con una tale passione che nessuna è mai stata assente, se non in un caso perché a causa di un incidente non era arrivato il treno".