
"Sto prendendo Bc1... perché questi li stanno aprendo". Fine febbraio 2021, i vertici albanesi della banda smantellata ieri dalla Mobile corrono ai ripari e iniziano a preparare la riconversione tecnologica degli strumenti di comunicazione. Sì, perché in quei giorni si è già diffusa la voce che un’operazione delle forze di polizia di Belgio, Francia e Olanda, coordinate da Europol, sta per "bucare" il sistema di chat crittografate Sky Ecc, prodotto dall’azienda canadese Sky Global. Un vero e proprio tsunami per le migliaia di criminali che in tutto il mondo, Italia in testa, si erano affidate a quel software per parlare lontano da occhi e orecchie indiscreti, dopo l’indagine che qualche tempo prima aveva messo ko con la stessa tecnica Encrochat.
Del resto, non è la prima volta di recente che dalle inchieste su organizzazioni specializzate nel traffico di droga emerge l’importanza di scambiarsi frasi e foto su piattaforme "sicure" e non intercettabili. E in questa operazione, in particolare, vengono fuori pure le cifre che i narcos erano disposti a pagare per avere quel servizio: dall’abbonamento mensile da 2.200 euro al mese ("Fratello... quando ti scade il tel..." "Ho ancora 15 giorni...) ai 15mila euro da spendere per acquistare rapidamente otto nuovi telefoni Bc1. Nell’ordinanza del gip Daniela Cardamone, sono ricostruiti inoltre i passaggi che hanno portato gli investigatori milanesi ad acquisire elementi decisivi per avere la certezza che uno degli indagati, il trentunenne albanese Endri Thermija, stava utilizzando proprio Sky Ecc. La genesi rimonta sempre al 9 marzo 2021, quando la maxioperazione europea "espugna" il sistema di comunicazione "end to end" che offriva la possibilità di intrattenere conversazioni cifrate e modificabili solo da mittente e destinatario. "La particolarità di Sky Ecc – si legge negli atti – è che la stessa permette all’utilizzatore di programmare l’autodistruzione dei messaggi dopo un periodo di scadenza che lo stesso può impostare liberamente; inoltre l’utente può usufruire del cosiddetto kill switch, ossia l’impostazione di una password “di panico” che, se inserita, provoca l’immediata cancellazione irreversibile di tutti i dati contenuti nel dispositivo". La scialuppa di salvataggio in caso di blitz delle forze dell’ordine: bastava inserire quel codice alfanumerico per far sparire tutto quello che di compromettente c’è nel telefono.
Lo scacco matto di Europol fa crollare tutto. E i segugi della Mobile, che già tre settimane prima della conclusione dell’inchiesta intercontinentale hanno accertato che Thermija usa un i-Phone 8 con sim olandese, chiedono tramite la Dcsa il 17 marzo 2021 di verificare se tra gli utenti di Sky Ecc ci sia effettivamente l’albanese. La risposta è affermativa: il nome del trentunenne compare nell’elenco, così come quelli dei suoi 19 interlocutori. Tra loro ci sono tre dei presunti complici ora sotto accusa.
Nicola Palma