L’attesa di Gino Strada a Casa Emergency

Da domani la camera ardente in via Santa Croce mentre la sua associazione è in prima linea per Kabul

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Tutto è pronto per l’ultimo saluto a Gino Strada, da domani per tre giorni a Casa Emergency in via Santa Croce 19, dove sono attesi i suoi resti. Domani le porte si spalancheranno dalle 16 alle 22. Domenica dalle 10 alle 22 e, lunedì, dalle 10 alle 14. Sull’evento apposito creato su Facebook, più di 3mila persone si dicono "interessate". Molte di più sono attese ai cancelli, dove ad accoglierli ci saranno i volontari della Ong fondata dal medico e filantropo nel 1994, che si è spento una settimana fa a 73 anni mentre era in vacanza in Normandia. "L’ingresso è libero e aperto a tutti da via Santa Croce 19. L’accesso e il numero di persone presenti all’interno della camera ardente sarà contingentato in accordo all’attuale normativa Anti Covid-19", hanno spiegato già nei giorni scorsi da Emergency. Intanto continua l’appello per aiutare Kabul, sotto l’attacco dei Talebani: "In città non si registrano combattimenti ma all’aeroporto la tensione è ancora alta: da lì, oggi, abbiamo già ricevuto due pazienti con ferite da proiettile. Il numero dei feriti ricevuti nelle ultime 24 ore nel nostro ospedale è in diminuzione: sei i pazienti ricoverati, 24 quelli medicati in pronto soccorso. Anche le attività dei nostri ospedali ad Anabah e Lashkar-gah e dei posti di primo soccorso in tutto il Paese proseguono regolarmente". Nei giorni scorsi si erano moltiplicate le donazioni, in onore di Gino, che portava cure e speranza nei luoghi martoriati dalla guerra. E a Milano, la petizione lanciata su Change.org una settimana fa per rinominare piazzale Cadorna intitolandola a Gino Strada ha raggiunto 44mila sostenitori. Sull’intitolazione di una strada al fondatore di Emergency si dice "assolutamente" favorevole anche il candidato del centrodestra a sindaco a Milano, Luca Bernardo. "Credo che lo meriti, che bisogna farlo, che bisogna ricordarlo", ha risposto ospite della trasmissione “Omnibus” di La7. Bernardo ha spiegato "di aver avuto l’occasione di conoscere Strada in alcune riunioni all’ospedale San Paolo, dove ci ha portato tutta la sua esperienza". "Perché non intitolare una strada – ha sottolineato ancora – a una persona che ha dato tanto alla medicina nel mondo e che ha curato con esperienza persone oppresse e malate?".

"Gino Strada. Medico di pace contro ogni guerra": è l’intitolazione che chiedono in oltre 22mila per ricordare il fondatore di Emergency mentre continuano ad arrivare nella sede di Milano fiori, biglietti, telegrammi, donazioni. E dopo il mondo della musica, con Patti Smith che lo ha definito un "santo moderno" anche la street art ha trovato il suo modo per rendergli omaggio: un cartello stradale con lo stop, con l’aggiunta della parola ‘war’ e un’immagine del medico, è la dedica di TvBoy; a Roma è apparso un murale con un bambino afghano in lacrime che dice "Gino, ho paura": è l’omaggio di Laika.

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