LAURA LANA
Cronaca

"L’arte è un ponte tra culture". Boris Veliz a Villa Mylius

Inaugurata la mostra delle tele realizzate dallo scenografo ecuadoriano sestese d’adozione

"L’arte è un ponte tra culture". Boris Veliz a Villa Mylius

Ormai a Sesto ha lasciato diversi “segni“ in giro per la città. Artista poliedrico, Boris Veliz è scenografo, street artist e amante dell’arte digitale. In questi giorni lo si può vedere all’opera mentre dipinge il murale “Una mirada“ in viale Marelli, mentre al rione Vittoria ha firmato quello per l’anniversario dei 75 anni della parrocchia di via Monte San Michele, che racconta la storia del quartiere e della sua chiesa. "Un lavoro a cui sono molto legato perché è diventato un’opera collettiva e che invito ad andare a vedere".

Per conoscere lo sguardo di Boris fino al 28 dicembre si può anche ammirare la mostra inaugurata ieri sera in Villa Mylius. "L’obiettivo di questa esposizione è creare un pluralismo artistico e culturale. Mondi lontani che si incontrano e trovano una nuova realtà". Come l’ormai famoso Dante Andino, che in via Padova a Milano, sotto i ponti della ferrovia, ritre il sommo poeta con un poncho, "come un ponte tra culture diverse, tra l’Europa e l’America Latina, perché è questo che l’arte fa: lega e mette in comunicazione".

Nato in Ecuador e formato artisticamente a Milano, Boris si è laureato nel biennio specialistico in Scenografia per il cinema e la televisione con 110 e lode all’Accademia di belle arti di Brera. Nella mostra in largo Lamarmora ci sono anche i collage di biglietti Atm realizzati a mano con ritratti metropolitani, che creano ipotetici collegamenti per un’aggregazione d’incontri, concetti, idee, esperienze e culture. Si può immaginare una storia o tante storie che s’incrociano in un grande caos che viaggia a un ritmo tutto suo, accostando colori forti e vivaci a colori molto più scuri e malinconici.

C’è anche la storia di Sesto rivisitata e un lavoro che si fa corale con il contributo dei visitatori. "In fondo alla sala c’è un’opera dove si vede una grande mano che prende un’automobile. Invito tutti a prendere un pennarello e imprimere sopra la propria firma, senza paura di rovinare la tela. Questo quadro sarà donato al Comune di Sesto, che ringrazio per il continuo sostegno e per le collaborazioni che sono state attivate".