L’area contesa in via Dei Missaglia: "No al distributore, torni il verde"

Lunedì il presidio dei comitati in piazza Scala. Palazzo Marino: "La trattativa per la permuta è a buon punto"

L’area contesa in via Dei Missaglia: "No al distributore, torni il verde"

L’area contesa in via Dei Missaglia: "No al distributore, torni il verde"

di Marianna Vazzana

Lo chiamano "giardino delle promesse mancate" il terreno conteso di via Dei Missaglia, a pochi metri dal capolinea del metrò Abbiategrasso della linea verde. Sono gli abitanti del Comitato Difesa ambiente Zona 5, che insieme ad altre realtà annunciano un presidio per lunedì 8 aprile alle 18 davanti a Palazzo Marino: "Cinque anni di promesse. Un distributore di carburanti sopra i pozzi dell’acqua potabile?", si legge sulla locandina. La storia è lunga e torna alla ribalta per due motivi: il primo è che non si è ancora conclusa, e quell’area resta transennata e inutilizzata, il secondo è che il prossimo 8 maggio la vicenda sarà oggetto di udienza al Consiglio di Stato. "Quell’area – spiega il comitato – fu data in permuta dal Comune alla Q8 con l’autorizzazione per realizzare un distributore. I lavori sono stati avviati nel 2018 abbattendo gli alberi di un’area di circa 2mila metri quadri che fungeva da polmone e barriera tra l’abitato e la trafficata via dei Missaglia".

Il comitato si oppose alla realizzazione del distributore presentando ricorso al Tar, che "nel 2019 accogliendolo, ha bloccato i lavori e censurato le autorizzazioni in quanto “il diritto alla salute e sicurezza umana risulta comunque prevalente rispetto agli interessi del Comune”", continua il Comitato, contro Comune e Q8 che "hanno presentato appello al Consiglio di Stato. Nel frattempo l’area è rimasta abbandonata". L’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi ha già espresso la volontà del Comune di tornare in possesso del terreno: "Abbiamo lavorato in tal senso nell’ultimo anno – spiega al Giorno –, la trattativa con Q8 è a buon punto, per valutare una permuta. Sono ottimista sul fatto che l’area possa presto tornare al Comune ed essere restituita al quartiere come area verde". Il sito alternativo sarebbe stato individuato a nord della città. Il Comitato incalza, chiedendo che l’amministrazione "prenda una posizione coerente anche in sede giudiziaria, ritirandosi dalla causa". "La trattativa è in fieri – aggiunge Natale Carapellese, presidente di Municipio 5 – e intanto procede la vicenda giudiziaria. I tempi sono lunghi anche perché al valore urbanistico, che può essere uguale per due aree, non sempre corrisponde lo stesso valore commerciale".