REDAZIONE MILANO

L’architetto Marinoni a Catella: "Ti mostro una strategia su Roma". I pm: "Allarmante piano di espansione"

Nelle pagine che la Procura ha depositato in vista del Riesame di oggi chiede la conferma del carcere: sia Tancredi che Marinoni da liberi inquinerebbero le prove date le conoscenze delle dinamiche in atto.

Il manager e costruttore Manfredi Catella 56 anni del colosso Coima

Il manager e costruttore Manfredi Catella 56 anni del colosso Coima

"Ciao Manfredi come stai? Quando hai un po’ di tempo, una mezz’ora libera che vorrei mostrarti la strategia su Roma? É simile a quella che ti ho mostrato su Milano... io sono all’estero dal 18 al 22...".

Questo messaggio lo scrive Giuseppe Marinoni, ex numero uno della commissione Paesaggio a Manfredi Catella, ceo di Coima senza più deleghe, il 3 luglio, cioè poco più di venti giorni prima di essere arrestato.

Il messsaggio estrapolato dal cellulare di Catella il 20 luglio, per i pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini, coordinati da Tiziana Siciliano, è un "segno allarmante del progetto di espansionismo strategico di Catella e anche di Marinoni che vorrebbe essergli al seguito e che da Milano - scrivono - si è esteso pericolosamente anche al territorio di Roma". Anche questa chat, per i pm, va nell’ottica di un rinforzo della richiesta della conferma del carcere, perché la procura scrive ancora: "Marinoni da libero ben potrà mantenere e coltivare il proprio profitto e relazionarsi con i soggetti del circuito a cui è legato". Ancora Catella nelle chat: "Cari grazie per l’incontro, nel frattempo oggi incontriamo il primo ministro in Grecia per programma di edilizia sociale. Come suggeriva Christian (Malangoni) se concordate proporrei di programmarci un incontro bisettimanale per i prossimi due mesi. Se ok chiedo di programmare, buona giornata". Il 30 maggio in una chat di gruppo Manfredi Catella si rivolge all’allora assessore comunale Tancredi e il direttore generale Christian Malangone. Per la procura questi messaggi confermano l’"asservimento delle funzioni pubbliche svolte da Malangone e Tancredi agli interessi di Coima".

La procura scrive ancora: "Le esigenze cautelari per Tancredi permangono anche aldià delle dimissioni dalla carica di assessore perché le chat, soprattutto quella relativa al Pirellino, dimostrano in maniera lampante che è sempre a stretto contatto con il direttore generale Malangone con il quale condivide conoscenza e dinamiche ancora in atto delle pratiche Coima.

Anna Giorgi