L’anno della svolta Conti in ripresa

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È stato definito “l’anno della svolta“ il 2020. Nonostante il Covid, il blocco cantieri e soprattutto nonostante un bilancio ancora col segno meno davanti. UniAbita, colosso cooperativo con oltre 18mila soci e 2.900 appartamenti, chiude il conto economico dell’anno pandemico con una perdita di esercizio di 570mila euro e un fatturato di 20 milioni. "Ante imposte, il risultato è positivo e vogliamo vedere quello. Significa che la strada intrapresa 5 anni fa con fatica è quella giusta", ha spiegato il presidente Pierpaolo Forello durante l’assemblea generale che ha visto l’approvazione da parte dei soci del bilancio (183 voti favorevoli, 2 contrari, 7 astenuti).

"Il 2020 è stato l’anno della svolta perché quel segnale dà la volontà di progettare ed essere padroni del nostro destino. Abbiamo affrontato il forte problema delle perdite e abbiamo dato respiro a tutti i soci". Il 2019 aveva chiuso a -889.610 euro, contro la perdita di 1.987.008 al 2018, che negli anni prima aveva addirittura sfiorato il buco di 4 milioni. "Non abbiamo più invenduto su proprietà indivisa, la liquidità non solo raggiunge il 30%, indicatore che si è dato il mondo cooperativo, ma supera il 40. Insieme alla stabilità del prestito sociale dà il polso di una strategia di sviluppo evidente". Spending review sulla struttura, abbandono degli asset non strategici, a pesare sul bilancio resta la parte di locazione. "Abbiamo tre interventi in programma: il cantiere non è ancora partito ma abbiamo già diversi appartamenti opzionati".

A breve partiranno i lavori di efficientamento energetico su 8 stabili (cappotto, serramenti, caldaie). "In totale faremo questo intervento su 20 edifici, la metà del nostro patrimonio – annuncia la vicepresidente Letizia Villa –. Andremo poi a ristrutturare 80 appartamenti sfitti grazie a un bando regionale che abbiamo vinto con contributo a fondo perduto di 4,5 milioni". Tra i progetti maggiori, c’è la trasformazione in residenze della palazzina ex Aler di via Carducci soprattutto per soddisfare la domanda di alloggi per disabili, oltre alla sede di via Garibaldi a Cinisello: anche in questo caso gli uffici diventeranno case. "In questo modo il nostro patrimonio crescerà di 11 appartamenti". La.La.

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