NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, ladro bambino di 12 anni deruba i pensionati col fratello: “Non è imputabile”

Il colpo alla tasca dei pantaloni, il furto-lampo e le finte scuse alla vittima: ottantaquattrenne derubato di 500 euro appena prelevati al bancomat. Minorenne segnalato dai militari alla Procura e poi riaffidato alla madre

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I carabinieri del Radiomobile hanno riaffidato il dodicenne romeno alla madre

Un anziano si ferma all’ombra di un albero per controllare il saldo del conto sulla ricevuta: ha appena prelevato 500 euro al bancomat di un istituto di credito di via Ponti. All’improvviso, un ragazzino gli va addosso, colpendolo sul lato sinistro del corpo: “Sentivo qualcosa muoversi verso la parte dei pantaloni – mette a verbale l’ottantaquattrenne – ma, essendo stato un movimento molto veloce, non ci facevo subito caso”. L’adolescente chiede scusa con molta educazione e si allontana in compagnia di un altro giovane. Passano pochi secondi, e il pensionato ci ripensa: si fruga nella tasca, ma la mano cerca a vuoto le banconote.

Così decide di seguire i ladri, ma rinuncia dopo poche decine di metri perché quella mattina deve andare in chiesa per partecipare a una funzione religiosa. Nel frattempo, un testimone oculare ha già chiamato il 112. La segnalazione alla centrale operativa di via Moscova si rivelerà decisiva per consentire ai carabinieri del Radiomobile e della stazione Barona di bloccare i responsabili, due fratelli di origine romena. A stupire gli investigatori dell’Arma è l’età del presunto esecutore materiale: ha appena 12 anni. E pare che non fosse la prima volta, almeno a sentire le testimonianze di residenti e commercianti del quartiere: non è escluso che venga usato come “operativo” perché la carta d’identità lo mette al riparo da conseguenze penali fino al compimento del quattordicesimo anno.

La ricostruzione dell’accaduto ci riporta alle 10.20 di martedì. Subito dopo il furto subìto, l’anziano entra in un bar e dà l’allarme; poi esce in strada e si mette sulle tracce della coppia di ladri. I militari del pronto intervento, sollecitati dalla chiamata del titolare dell’esercizio commerciale, arrivano in pochi minuti e in via Binda incrociano due ragazzini compatibili con gli identikit: uno in particolare è stato descritto “come un bambino”. I fuggitivi intuiscono quello che sta per succedere e provano ad accelerare il passo, ma i carabinieri li fermano. Nel marsupio del più grande, un ventunenne con precedenti specifici, vengono ritrovati 1.290 euro in banconote che non presentano alcuna piega, come quelle appena uscite da uno sportello automatico. Il legittimo proprietario di parte di quel denaro si è già allontanato. A quel punto, i militari chiedono alla direttrice di filiale di risalire al nome del cliente che ha prelevato poco prima e lo rintracciano al cellulare.

Lui conferma: portato in caserma, riconosce senza ombra di dubbio i due fermati. Dopo aver presentato la querela, i carabinieri gli restituiscono i 500 euro divisi in 10 banconote da 20 euro e 6 da 50 euro. Il resto della somma ritrovata nel borsello finisce sotto sequestro: è verosimile che sia finita in quel marsupio con lo stesso schema. D’intesa con il pm di turno Cristian Barilli, il ventunenne viene portato in cella di sicurezza in vista della direttissima. Il dodicenne, non imputabile perché di età inferiore a 14 anni, viene comunque segnalato alla Procura dei minorenni (in modo che di quel reato non punibile resti in ogni caso una traccia a futura memoria) e riaffidato alla madre, che vive in uno stabile popolare a Famagosta.

Nel corso dell’intervento, diversi abitanti della zona hanno riferito agli investigatori di “più gruppi di uomini di etnia rom dediti a furti con strappo e con destrezza con lo stesso modus operandi, ai danni di persone anziane dopo aver prelevato a sportelli bancomat”.