SIMONA BALLATORE
Cronaca

La svolta al Politecnico "Ancora più internazionale e trasformerà la città"

Le linee guida di Donatella Sciuto, prima donna al comando dell’ateneo. L’eredità del campus dei Gasometri, duemila posti letto in arrivo . e la caccia a nuovi spazi in Città Studi: se la Statale vuole lasciarne qualcuno...

di Simona Ballatore

L’orologio segna le 18 e 5 minuti. Nel campus Leonardo da Vinci si sente un boato, seguito da un lungo applauso: "Il Politecnico di Milano ha una rettrice". Prima volta nella storia, terza volta per Milano dopo le professoresse apripista dell’università Bicocca: Cristina Messa (diventata poi anche ministra dell’università) e Giovanna Iannantuoni. Donatella Sciuto non solo ce l’ha fatta, ma non ha dovuto attendere neppure il ballottaggio: ha fatto il pieno di voti. Si sono presentati alle urne 1.602,52 elettori, pari al 90,13% degli aventi diritto. Ha conquistato 893 preferenze. Il suo incarico inizierà il primo gennaio e terminerà il 31 dicembre 2028.

"Se tu sei brava e te lo meriti a Milano puoi arrivare. Si può fare. È sempre stato il mio motto", ricorda oggi, dedicando la vittoria anche alle studentesse. Mandato in continuità con i suoi predecessori dei quali è stata prorettrice e dai quali raccoglie ora l’eredità: "Giovanni Azzone è stato il primo che ha portato l’internazionalizzazione all’interno dell’ateneo e lo ha fatto crescere nella sua reputazione internazionale. Ferruccio Resta, in continuità, ha dato una spinta anche nella relazione con le imprese e sulla parte di espansione in città, collaborando con Comune e Regione. Continuerò su queste strade, ampliando le relazioni internazionali, anche con le imprese". C’è un nuovo campus in costruzione in periferia, tra i due gasometri della Goccia, altra eredità grossa da gestire. "E dovrà dare un impatto positivo al quartiere: lavoreremo con urbanisti, architetti, ingegneri", sottolinea Sciuto. In una Milano controcorrente - che continua ad attrarre studenti, nonostante il calo nazionale nelle immatricolazioni - mette all’ordine del giorno il tema posti letto e diritto allo studio. "Abbiamo pianificato già mille posti in più entro il 2026 al campus Leonardo e altri mille alla Bovisa - sottolinea la rettrice -. Qualunque studente che merita deve avere la possibilità di studiare al Politecnico. L’obiettivo è continuare a sostenere il diritto allo studio per gli “idonei senza borsa“, un ossimoro".

All’orizzonte nessuna revisione del “tetto di iscrizioni“ al ribasso, come era stato chiesto da alcuni degli sfidanti. "Noi siamo un’università pubblica, non privata: è un nostro dovere. Come quello di dare istruzione di qualità. E quindi dobbiamo trovare un giusto compromesso tra numero di docenti, spazi e numero di studenti". Per poter continuare a crescere, oltre al futuro campus dei gasometri si guarda anche a Città Studi e ai futuri movimenti della Statale: "Siamo sempre interessati ad ampliarci qui. Servono spazi per aule didattiche, per lo studio e per laboratori. Se l’università Statale li libererà sapremo usarli". Anche nei futuri campus e nelle lezioni l’obiettivo è "far lavorare di più le tre anime dell’università: ingegneri, architetti e designer". L’ultimo sguardo va alla sua Milano, nella quale si muove sempre a piedi o in bicicletta: "Più a piedi in realtà, perché andare in bici è pericoloso. Servono più piste ciclabili". Ne parlerà con Sala? "Certo", promette già la rettrice del Politecnico.