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Cronaca

La Statale in un vicolo senza uscita. Deve pagare tre commissari esterni: "Ma compie danno erariale se lo fa"

Il caso dei cinque dirigenti in stand by e la commissione disciplinare irregolare. Faro della Corte dei Conti

Il caso dei cinque dirigenti in stand by e la commissione disciplinare irregolare. Faro della Corte dei Conti

Il caso dei cinque dirigenti in stand by e la commissione disciplinare irregolare. Faro della Corte dei Conti

di Simona Ballatore e Nicola Palma MILANO La Statale è finita in un vicolo cieco, in fondo al quale c’è un danno erariale. Lo spiega senza troppi giri di parole una recentissima delibera della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, sollecitata proprio dalla rettrice dell’ateneo Marina Brambilla. Tutto parte nel 2022, quando il Cda del polo accademico (all’epoca guidato da Elio Franzini) autorizza "cinque nuove posizioni dirigenziali di seconda fascia", con bandi lanciati nel 2024 per le direzioni Comunicazione, Risorse umane, Servizi patrimoniali e per la direzione Informatica.

Sin da subito, il Collegio dei revisori esprime più di una perplessità, sostenendo che non sarebbe stata "dimostrata la sostenibilità economico-finanziaria delle indennità" a carico del Fondo per il finanziamento della retribuzione accessoria, di posizione e di risultato. Dopo "ripetuti solleciti", l’università si rivolge a una società esterna, che conferma "le irregolarità". Così nel giugno 2024 partono i procedimenti disciplinari nei confronti dei due dirigenti "presunti responsabili". A vagliarne la condotta sarà l’Ufficio dedicato alle azioni disciplinari (Upd), costituito il 21 novembre 2023: ne fanno parte il direttore generale (con funzione di presidente) e quattro commissari. Uno di loro, però, è sotto procedimento, e per ovvie ragioni fa un passo indietro. Lo seguono tutti gli altri componenti dell’organismo, dg compreso, con varie motivazioni di astensione. Vengono contattati altri dirigenti dell’ateneo, ma tutti, al netto di "frequentazioni" o presunti "conflitti d’interessi", si dicono indisponibili. A luglio, il dg chiama "tre soggetti esterni all’amministrazione": due avvocati dello Stato e un ricercatore della Bicocca. Nelle determine di nomina, si stabiliscono pure i compensi: 4mila euro a testa per ognuno dei casi, con maggiorazione del 20% per il presidente. Totale: 25.600 euro. A procedimenti completati, entrambi con l’archiviazione, dovrebbero scattare i pagamenti, ma tutto si blocca. Perché? Per il collegio dei revisori, e in particolare per l’esponente del Ministero dell’Economia, il dg non aveva la facoltà di designare componenti esterni, visto che il Testo unico sul pubblico impiego prevede "l’individuazione di un apposito ufficio nell’ambito della propria organizzazione". L’Avvocatura dello Stato, interpellata dalla Statale, dà parere opposto.

Ora è arrivato il responso della Corte dei Conti. In via preliminare, i giudici hanno dichiarato inammissibile la richiesta della rettrice, "soggetto non legittimato a sollecitare l’attività consultiva". Detto questo, il collegio presieduto da Antonio Buccarelli ha comunque tratteggiato il quadro normativo generale, affermando che "non risulta confome alle norme vigenti la costituzione di un ufficio per le azioni disciplinari composto unicamente da soggetti esterni". E ancora: l’astensione della totalità dei componenti interni, nonché di tutti i dirigenti dell’ateneo, è parsa agli occhi dei giudici "non motivata (si segnalano paradossalmente quelle della responsabile dell’Ufficio consulenze giuridiche dell’Avvocatura e dell’Ufficio legale sanità dell’Avvocatura) o non rispondente ad alcuna delle ragioni tassativamente indicate" dal codice di procedura civile. Conclusione: "Dal suesposto quadro generale delle norme applicabili, discende la nullità assoluta della costituzione dell’Upd". Di conseguenza, trattandosi di una prestazione "richiesta in maniera palesemente difforme dal parametro normativo di corretta amministrazione", la Statale "dovrà attivarsi per prevenire o fronteggiare, anche in via transattiva, la richiesta di pagamento". In caso contrario, si materializzerà un danno erariale.

"Per quanto riguarda l’espletamento delle cinque procedure concorsuali – fanno sapere da via Festa del Perdono –, l’ateneo specifica di aver avviato necessari approfondimenti a seguito di un rilievo da parte del Collegio dei revisori dei conti d’Ateneo, i quali, in sede di certificazione del Fondo dirigenti di seconda fascia per l’anno 2023, hanno evidenziato una modalità di determinazione delle risorse del Fondo che apparivano “non perfettamente in linea con le vigenti disposizioni normative e contrattuali”". E ancora: "Il direttore generale, tramite determina, ha quindi disposto il differimento dell’adozione del provvedimento di conclusione delle procedure stesse, rinviando ogni determinazione per il tempo necessario all’espletamento degli approfondimenti e delle verifiche dovute. Per quanto riguarda i compensi per i commissari esterni, il parere espresso dalla Corte dei Conti è attualmente sottoposto all’esame degli uffici amministrativi".