La scuola non è una gara: "Grido d’amore dei ragazzi"

Novara: "Si riprendono il loro spazio, come luogo di confronto e conflitto. Educazione sessuale ancora latitante: giovani abbandonati ai siti porno".

La scuola non è una gara: "Grido d’amore dei ragazzi"

La scuola non è una gara: "Grido d’amore dei ragazzi"

"Un gesto d’amore nei confronti della scuola e un grido di speranza": così Daniele Novara, pedagogista del Cpp, Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione del conflitto, definisce la staffetta di occupazioni che prosegue a Milano ed entra nel merito delle rivendicazioni. A partire dal nodo valutazioni, che affronterà anche sabato, con mille docenti chiamati a raccolta a Piacenza sul tema “La scuola non è una gara“. Fino all’educazione sessuale, al centro della “Scuola genitori“ di Milano il 24 aprile.

Novara, ieri al liceo Leonardo c’è stato l’undicesimo blitz. Cosa ne pensa?

"Gli alunni occupanti stanno nella scuola quando non ci dovrebbero stare, per loro è un luogo di confronto e conflitto: se ribaltiamo il punto di osservazione possiamo dire che è un atto di amore, di tenerezza, per ribadire che tengono alla scuola. Che è “nostra“".

A patto di trattarla bene...

"I vandalismi sono da condannare e sono il contrario del voler bene alla scuola. Ma credo che si debbano valutare queste iniziative non come ’trasgressive’ e ’da punire a ogni costo’, come vorrebbe una certa parte politica. Ascoltiamo cosa chiedono".

Tra le battaglie comuni c’è quella della valutazione.

"E ci confronteremo proprio su questo aspetto sabato con pedagogisti, insegnanti ed educatori. Perché la scuola non è una gara, non è il voto, ma una promessa di apprendimento. Deve valutare il tuo progresso, darti consapevolezza. Abbiamo i risultati di un sondaggio tra duemila studenti delle superiori".

Che dicono?

"Confermano che per meglio apprendere non hanno bisogno di essere sollecitati dai voti" .

Altro tema: educazione sessuale. La chiedevano gli studenti della “Zanzara“ del Parini nel ’66, lo chiedono i ragazzi oggi. Cosa è cambiato?

"Nulla. La scuola è latitante sul tema e non esiste una legge sull’educazione sessuale. Si abbandonano i ragazzi al business dei film porno, che rappresentano il 30% dei siti internet. Una vergogna. Veicolano contenuti misogini e derubricano tutto a pura meccanica. La scuola se ne deve occupare".

Quando?

"Nelle materne va reintrodotta la conoscenza dello schema corporeo. Alle elementari educazione socio-affettiva, per la gestione delle emozioni. In quinta e prima media vanno date informazioni scientifiche. E alle superiori servono anche informazioni su come tutelarsi, non dimentichiamoci che le malattie veneree sono in aumento. C’è una corsa alla sessualità, più evidente in città come Milano: ogni cosa a suo tempo. Sfatiamo l’equivoco che educazione sessuale significhi spinta alla precocità, è l’esatto contrario. Gli adulti se ne assumano la responsabilità".

Simona Ballatore

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