FEDERICO DEDORI
Cronaca

La rivincita di Ateneo Studenti, che punta al Cda

Affluenza al 28,9%, la volta prima era al 15,33%. "I ragazzi vogliono tornare a vivere l’università, ora abbiamo nuovi mezzi per coinvolgerli"

di Federico Dedori

Dopo la sconfitta per un voto di due anni fa, la lista Ateneo Studenti trionfa alle elezioni studentesche della Cattolica e ora sogna: "Vogliamo avviare una discussione con l’università che possa portare all’introduzione di un rappresentante degli studenti all’interno del Consiglio di amministrazione". Su 42.981 aventi diritto al voto, a partecipare sono stati 12.421 studenti, il 28,90%. "Nel 2019 la percentuale si era fermata a circa il 15,33% – spiega Paolo Spagnuolo, presidente della lista –. È un buon punto di partenza per fare meglio. La bassa affluenza rappresenta un trend nazionale. Le persone, in questo caso gli studenti, non danno abbastanza fiducia a chi li rappresenta. Ma il balzo in avanti delinea il fatto che i ragazzi non hanno più voglia di stare a casa e vogliono tornare a vivere l’università in ogni suo momento". La lista ha ottenuto con 6.823 voti (circa il 55%) due seggi su tre nel Consiglio di amministrazione dell’ente per la gestione del diritto allo studio, l’Educatt. Il terzo seggio è stato assegnato a UniLab. Gli studenti sono stati chiamati al voto, in tutte le sedi d’Italia (Milano, Cremona, Brescia, Piacenza, Roma e Campobasso) anche per le rappresentanze nei consigli di facoltà. Ateneo Studenti ha ottenuto 38 seggi su 79, UniLab 28, La Svolta dieci. Nella sede di Milano, la lista ha ottenuto 36 seggi su 58 negli otto consigli di facoltà. "La campagna elettorale in tempi di pandemia ci ha fatto scoprire nuovi modi per raggiungere tutti i ragazzi – continua Spagnuolo –. Oltre agli incontri in presenza abbiamo contattato gli studenti in chat, gruppi e riunioni online".

Per la prima volta la lista è riuscita ad ottenere anche due seggi alla facoltà di Medicina nella sede di Roma. Spagnuolo delinea i prossimi passi: "Migliorare i servizi di Educatt, trovando forme alternative per garantire il diritto allo studio anche per chi ha problemi, ma non rientra nelle fasce più basse di reddito; promuovere agli studenti quanto l’ateneo fa per loro; pensare di lasciare le prime lezioni registrate dei corsi per permettere agli studenti delle facoltà che prevedono l’opzione degli esami a scelta di poter vedere con i loro occhi se è quello che fa per loro e mantenere le lezioni online laddove possano servire ad esempio per incontrare docenti di altri stati o aziende". Sull’aumento della tassazione per gli studenti, il presidente della lista non ha dubbi: "Il Cda lo ha approvato nonostante avessimo mandato un commento negativo che è stato completamente ignorato", conclude.