La riforma di Letizia nel mirino Fontana apre a Bertolaso: "Se serve si può cambiare"

Dibattito a Direzione Nord. I morattiani: "Intanto va applicata". Pd e 5 Stelle: "Giunta nel caos". L’assessore: "In Italia non abbiamo più medici. E 1.500 euro agli infermieri sono un insulto".

La riforma di Letizia nel mirino  Fontana apre a Bertolaso:  "Se serve si può cambiare"

La riforma di Letizia nel mirino Fontana apre a Bertolaso: "Se serve si può cambiare"

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana non esclude di metter mano all’ultima riforma della sanità, co-firmata a fine 2021 con l’ex vice Letizia Moratti: "Contrariamente a chi non vuole cambiare niente, se faremo valutazioni che vanno in una direzione diversa prenderemo in considerazione la possibilità", ha detto ieri alla 19 esima edizione di Salute Direzione Nord, organizzata al Palazzo delle Stelline da Inrete e Fondazione The Bridge. A tener banco, i dubbi che l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha espresso giovedì al Pirellone su un punto specifico della riforma, molto contestato dal Pd, cioè il passaggio, ora congelato fino a settembre, dei dipartimenti di cure primarie (che gestiscono medici e pediatri di base) e la prevenzione non veterinaria dalle Ats alle Asst. Fontana la vede come "un’apertura, una dimostrazione di disponibilità", e Bertolaso alle Stelline precisa che "mica ho criticato la riforma sanitaria. Ho una legge regionale da applicare, l’ho esaminata e alcuni aspetti sono assolutamente validi. C’è qualcosa da sistemare ed è mio compito proporre modifiche per far funzionare la sanità. Non ho fatto alcuna polemica, sono puntualizzazioni".

La precisazione non frenato le opposizioni: "Quando chiedemmo di migliorare la non-riforma fummo portati fuori dalla Digos", protesta Nicola Di Marco, capogruppo del 5 Stelle, ricordando l’“occupazione” dell’aula dopo la mancata ammissione di migliaia di emendamenti del centrosinistra. Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino considera le dichiarazioni di Fontana e Bertolaso "assolutamente contraddittorie. La sanità lombarda è nel caos e la Giunta non sa come uscirne", e dà appuntamento il 24 maggio sotto la Regione. I morattiani difendono il testo della leader: "Come ha ricordato Letizia Moratti le leggi non sono mai perfette - dice il capogruppo di Lombardia Migliore Manfredi Palmeri –. Però crediamo più urgente attuare la riforma approvata nel 2021 in tutti i suoi elementi, in particolare il rafforzamento della medicina territoriale", aggiunge sottolineando che in base a un’analisi a campione su 105 Case di comunità aperte solo un terzo ha medici di base.

L’assessore Bertolaso, intanto, a Direzione Nord metteva in fila le sue risposte - come il sistema unico di prenotazione di visite ed esami promesso per l’inizio del 2024 - e i problemi da affrontare, a cominciare dalla carenza di specialisti ("È mancata la programmazione e non abbiamo più medici in Italia, ma una pletora di pensionati"), e riconoscimento del loro lavoro: "Uno stipendio di 1.500 euro per un infermiere è un insulto alla dignità della persona".

Giulia Bonezzi

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