REDAZIONE MILANO

Alloggi Aler ai proprietari di case. FdI ci riprova: siano almeno a 90 km: "Tuteliamo i lombardi di provincia"

Emendamento al Pirellone sul nuovo regolamento edilizia popolare. Il raggio era stato ridotto a 10mila metri su pressione della Lega.

Diego Invernici, consigliere regionale di FdI e primo firmatario dell’emendamento sottoscritto da sei colleghi del suo gruppo

Diego Invernici, consigliere regionale di FdI e primo firmatario dell’emendamento sottoscritto da sei colleghi del suo gruppo

Contrordine proprietari: s’allunga, da dieci a 90 chilometri, il raggio minimo tra il punto della Lombardia in cui si può chiedere l’assegnazione una casa popolare e la località nella quale già se ne possiede una. O almeno questo propone un emendamento di FdI, primo firmatario il consigliere regionale Diego Invernici, alla legge di revisione normativa ordinamentale che va oggi in aula al Pirellone; e già era deputata a cristallizzare l’inserimento, nel nuovo regolamento degli alloggi pubblici, del criterio chilometrico voluto dall’assessore meloniano alla Casa Paolo Franco, poi ridotto su insistenza dell’alleato Lega.

La genesi di tale criterio, che consentirebbe, diversamente da oggi, anche a chi ha già una casa di far domanda per un alloggio popolare (fermo restando l’Isee), è legata allo stop imposto due anni fa dalla Corte d’Appello alla Regione, che chiedeva agli stranieri che facevano domanda per un alloggio Sap un "certificato d’impossidenza" che attestasse che non avevano una casa in patria. Il centrodestra voleva così "tutelare gli italiani" da potenziali discriminazioni, dato che la proprietà sul suolo nazionale non si può non dichiarare, ma i giudici hanno chiarito che non si possono chiedere documenti diversi - oltretutto impossibili da ottenere in molti Paesi extracomunitari – in base alla nazionalità.

Così i meloniani hanno ideato il criterio chilometrico, ipotizzando in origine a cento la distanza minima alla quale un inquilino dell’edilizia pubblica possa aver casa. Ma sono finiti sotto il fuoco alleato della Lega, contrarissima a una norma che avrebbe "penalizzato i lombardi" rispetto al resto d’Italia.

La trattativa si chiuse sui diecimila metri, ma alla vigilia del dunque FdI vuol riportare il contachilometri sui 90. Il numero preciso "siamo disponibili a rivederlo, ma il raggio va aumentato – spiega il bresciano Invernici –: il limite di dieci può danneggiare una fascia più fragile di lombardi che vivono in zone più distanti, e con un’offerta di collegamenti inferiore rispetto alla fascia periferica delle grandi aree metropolitane come Milano dove l’offerta di servizi abitativi pubblici è maggiore". Tradotto, anche la Lombardia è grande e dieci chilometri penalizzerebbero i lombardi delle province più remote.

"Stanno prendendo in giro i proprietari di casa, intaseranno gli uffici di domande che saranno respinte e ricorsi – ragiona intanto la consigliera del Pd Carmela Rozza, che ha presentato un emendamento per agevolare l’assegnazione a lavoratori fuori sede, come gli infermieri, degli alloggi Sas, a canone concordato –. Inserire un criterio chilometrico per gli alloggi Sap è una manovra puramente ideologica, che avrà come unico risultato allungare ulteriormente i tempi delle assegnazioni per tutti coloro che ne hanno diritto".

Giambattista Anastasio

Giulia Bonezzi