
Il dato nuovo è un rallentamento dopo il “picco di Natale“, osservato dai sindacati, del reclutamento di nuovi driver nelle società di trasporti che si occupano di consegne per Amazon, al centro del boom dell’e-commerce durante la pandemia. Se il mercato del lavoro si assesta, dopo mesi di espansione degli organici e aperture di nuovi magazzini, i problemi sul tavolo restano gli stessi di sempre nella giungla della logistica. Problemi sfociati ora in una nuova mobilitazione dei corrieri della filiera Amazon in Lombardia, che potrebbe far maturare uno sciopero regionale o "altre forme di protesta". Per ora i lavoratori si sono riuniti in assemblea con i sindacalisti della Filt-Cgil nei poli logistici di Milano in via Toffetti e Origgio, nel Varesotto. Altre assemblee sono in programma a Buccinasco e Burago Molgora, poi Brescia, Mezzate e Pioltello. Finisce così la tregua, dopo la firma dell’anno scorso di un accordo fra sindacati e l’associazione di categoria Assoespressi e l’apertura di un tavolo per migliorare le condizioni di lavoro di chi si occupa delle consegne a domicilio. “Operai“ dietro le quinte del business miliardario generato dal colosso fondato da Jeff Bezos, che in Lombardia ha appaltato le consegne a 29 aziende con circa quattromila driver. "Gli accordi vengono rispettati solo per le parti favorevoli alle aziende", spiega Guglielmo Ruggiero, coordinatore del Dipartimento merci e logistica della Filt-Cgil Lombardia. "Per loro la flessibilità non è mai abbastanza – prosegue – e il precariato deve essere sempre più spinto". I lavoratori chiedono, in particolare, l’erogazione del premio di risultato 2021, "risposte precise sui parametri del Pdr 2022, il rispetto della dovuta maggiorazione del 15% sui giorni flessibili dei contratti part-time e più tutele in fase di carico per arginare il flusso di contestazioni disciplinari arbitrarie". Uno dei nodi è legato ai contratti part time, con la contestazione "dell’applicazione unilaterale di turni e orari".
I driver "consapevoli di essere indispensabili", perché durante la pandemia hanno garantito la consegna di prodotti di prima necessità, "chiedono di veder riconosciuto il valore del loro lavoro come le aziende si erano impegnate a fare". Luca Stanzione, segretario generale della Filt Milano e Lombardia sottolinea che "gli impegni presi con i lavoratori e le lavoratrici devono essere rispettati, come loro si sono impegnati in prima persona in questi anni di picco di lavoro e pandemia". Intanto oggi è in programma un primo incontro fra sindacati e Amazon a Milano, nella cornice dell’intesa (separata da quella con Assoespressi) che aveva fatto rientrare lo sciopero nazionale proclamato questa volta dai dipendenti diretti della multinazionale dell’e-commerce in Italia.
Andrea Gianni